Anteprima Ghost in the Shell: Stand alone Complex

Sezione 9 in versione Portable

Anteprima Ghost in the Shell: Stand alone Complex
Articolo a cura di
Disponibile per
  • PS2
  • Anime
  • Psp
  • “Guardami, fragile anima
    valicare il mistero terreno
    quest’effimera vita
    che nell’inganno della materia si fa schiava
    eppura mia padrona.”

    Si può racchiudere l’anima in un guscio ?
    Può il vile metallo confondersi nella carne, sublimare il vuoto di un’esistenza, plasmare gli umani limiti nell’orizzonte infinito della conoscenza ?
    Motoko Kusanagi, agente investigativo specializzato in crimini informatici, sente compulsivamente l’esigenza di superare il confine umano dell’incertezza, la fisiologica limitatezza della materia:
    questo suo fragile corpo di donna, incapace di esprimere, nella libertà dell’essere, l’immensità dell’Io non più incatenato all’arbitrio del Dio.
    Un sistema nervoso impiantato nel “guscio” artificiale di un corpo cibernetico, oramai sempre meno umano, costituisce la scelta radicale di un’esistenza votata all’eterna ricerca della “perfezione”, fulgida chimera che, nell’intento di valicare la barriera ultima del “pensiero organico”, si concretizzerà nell’inevitabile fusione del proprio “essere” con quella indecifrabile “essenza” rappresentata dal Signore Dei Pupazzi, purissima vita tecnologica che “pensa” la propria realtà di “uomo”, “anima” sensibile forgiata dal mare informatico della rete, non più racchiusa nel freddo guscio di una servile “macchina”.
    Esattamente 10 anni fa un geniale Mamoru Oshii (coadiuvato da uno studio d’animazione eccezionale come Production I.G.) reinterpretava l’eterno dilemma del rapporto uomo-macchina e la sottile ambiguità dell’esistenza dell’anima con un magnifico film d’animazione cinematografico, “Ghost In The Shell”, che, prendendo liberamente spunto dall’altrettanto visionario manga del maestro Masamune Shirow, ridisegnava e rivoluzionava le basi concettuali della fantascienza cyberpunk.
    Due anni più tardi (1997) un’insipida esperienza ludica, affogata in un mare di poligoni sprecati, tenterà di incarnare, su PlayStation, l’immenso fascino e l’estrema profondità dell’opera originaria nell’ingenua mediocrità di un videogioco, forse non ancora maturo per affrontare la delicata complessità di un universo estetico-concettuale che soltanto una potente tecnologia, unita ad una più adulta consapevolezza del medium, sarebbe stata capace di esprimere in tutte le sue potenzialità.
    Nel frattempo il suggestivo mondo di Ghost In The Shell ha continuato ad espandere i propri confini, sia sul fronte cartaceo, con la pubblicazione del seguito della saga originale di M.Shirow, “Ghost In The Shell: Man-Machine Interface (2001), sia sul fronte dell’animazione cinematografica e televisiva, con l’uscita della serie tv “Ghost In The Shell: Stand Alone Complex” (2002, prima serie - 2004, seconda serie) e poi con il film d’animazione “Ghost In The Shell: Innocence” (2004).
    Il Videogioco, fedele specchio dei tempi, non è rimasto certo a guardare ed ancora una volta ha cercato di “catturare lo spirito” di Ghost In The Shell nel “sintetico” supporto di un DVD PlayStation 2, con un sorprendentemente discreto (ma corto) gioco d’azione ispirato alla serie animata “Ghost In The Shell: Stand Alone Complex”, la quale fra l’altro offrirà lo spunto per la genesi di un altro videogioco, sempre d’azione, ma stavolta per l’affascinante console portatile di casa Sony: PlayStation Portable (PSP).

    “Guardami ancora, immensità profonda
    scivolare nell’oblio dei ricordi
    un vortice d’emozioni di una realtà nuova.”

    “Ghost In The Shell: Stand Alone Complex” per PSP è stato concepito come un vero e proprio FPS (First Person Shooter) improntato quasi esclusivamente sull’azione pura, senza inutili divagazioni strategiche od eccessive velleità tattiche, con la possibilità di impersonare i quattro membri della leggendaria squadra speciale Ghost, unità investigativa ed armata della Sezione 9, specializzata in crimini informatici, nella fattispecie: il maggiore Motoko Kusanagi, l’imperturbabile Batou, il quasi-del-tutto-umano Togusa e l’infallibile cecchino Saito.
    Il gioco di fatto ci consentirà di sfruttare le peculiari abilità dei singoli personaggi per risolvere tutta una serie di missioni anti-terroristiche, dal salvataggio di ostaggi, al disinnesco di bombe, fino ovviamente alla sistematica distruzione di tutto ciò che può risultare un ostacolo od un pericolo alla nostra incolumità.
    Come se non bastasse, ciascuno di loro è fornito di un equipaggiamento ben preciso e tatticamente
    utile agli scopi più disparati (tute termo-ottiche, armi e strumentazioni mooolto particolari, ecc...), e ci sarà pure la possibilità di utilizzare, in alcuni frangenti, il caro vecchio Tachikoma, una sorta di carro armato aracnomorfo senziente ma parzialmente controllabile e customizzabile (protagonista assoluto del vecchio titolo PS).
    In verità non è ancora chiaro se si potranno effettivamente scambiare in tempo reale i vari personaggi, oppure se di dovrà usufruire di ciascuno di essi in momenti ben precisi e preordinati.
    La storia sarà originale, scritta appositamente per questa versione PSP, anche se si contestualizzerà nell’ambito della prima serie del cartone animato, e sarà presumibilmente profonda e all’altezza delle aspettative (almeno si spera!), con il supporto di scene in CG intriganti e spettacolari realizzate, come di consueto, da Production I.G., che ha seguito un po’ tutto l’iter di sviluppo del gioco prodigando consigli e suggerimenti.
    Le ambientazioni interamente poligonali, fedelmente ispirate alla serie, si preannunciano già valide ed interessanti, mentre i vari personaggi e nemici, anch’essi ovviamente poligonali e ben dettagliati, sembrano riprodurre con efficacia il design caratteristico dell’anime, accompagnando il tutto con un sonoro all’altezza della situazione (ci saranno persino le voci originali del cartone animato, almeno nel loro doppiaggio giapponese e americano!).
    Il multiplayer sarà garantito dalle capacità wireless della PSP che, in questo adrenalinico gioco, si concretizzeranno nella (si spera) divertente possibilità di giocare fino a quattro giocatori contemporaneamente, con la presenza di apposite modalità cooperative e competitive.

    “Guardami infine, luce sovrana
    disperare l’angoscia
    quest’effimera vita
    che nell’inganno della materia mi inquieta
    e sussurra parole suadenti
    delicate menzogne della nostra avida stupidità.”

    Le atmosfere cupe e malinconiche, lo spirito sognante e pessimista, il sottilissimo erotismo frammisto all’elegante profondità dei personaggi, caratteristiche uniche di questa emblematica saga, purissimo distillato di filosofia cyberpunk, potranno forse rivivere degnamente sull’avveneristico schermo del portatile Sony ?
    O si rivelerà tutto un colossale abbaglio, un avvilente fuoco fatuo che l’ancor più vile Denaro vorrà far risplendere come un arrogante Sole, stanca e consumata stella di un firmamento videoludico ancora vergine (l’universo PSP), che adesso piu che mai ha bisogno di certezze, tangibili segni di bellezza concreta, dinanzi all’avanzare inarrestabile di quell’impavido e accecante Sole che del magico “tocco” suo sembra bearsi ?

    Ghost in the Shell: Stand alone Complex Alla fine di quest’anno potremo finalmente esprimere un più esauriente e sincero giudizio sull’opera completa, allorchè si renderanno disponibili l’edizione giapponese (pubblicata dalla Sony Computer Entertainment Japan) e l’edizione americana (pubblicata invece da Bandai), mentre ancora tutto tace sull’edizione europea PAL...

    Quanto attendi: Ghost in the Shell: Stand alone Complex

    Hype
    Hype totali: 2
    100%
    nd