Assassin's Creed Rebellion Recensione: assassini portatili

Ubisoft non abbandona il passato della sua serie madre, e ci regala uno spin-off mobile dalle tinte nostalgiche...

Assassin's Creed Rebellion Recensione: assassini portatili
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  • Sembra passato un secolo, eppure basta guardarsi indietro di pochi anni per ripensare all'eterna lotta tra assassini e templari. Poi Ubisoft ha deciso di intraprendere un percorso nuovo per il suo Assassin's Creed, un sentiero fatto di rimandi ad ere così lontane da apparire totalmente estranee alla battaglia tra ordine e caos. In attesa di capire quali saranno le evoluzioni nella mitologia della serie dopo i fatti di Odyssey, ecco arrivare un capitolo mobile di stampo strategico, dedicato ai fan più nostalgici: Assassin's Creed Rebellion.
    In che modo un progetto, all'apparenza più "umile", riesce ad incastrarsi nella gargantuesca lore nata nel lontano 2007? Per scoprirlo dobbiamo tornare nel XV secolo, esattamente in Spagna, dove troviamo il beniamino del brand firmato Ubisoft: Ezio Auditore, impegnato nella caccia a Torquemada, il primo inquisitore della storia, collegato agli odiosi Borgia e al mondo templare.

    Animus portatile

    Nelle prime fasi di Rebellion quello che viviamo è il passaggio di testimone dal celebre Ezio all'assassino Aguilar, figura familiare a chi ha visto il lungometraggio con Michael Fassbender. Anche questa produzione filmica viene inserita nella gigantesca ragnatela dell'universo di Assassin's Creed, nel tentativo di generare un coinvolgimento utile ad affrontare un free to play che, per sua natura, si pone l'obiettivo di ottenere infinita partecipazione.

    Il nostro obiettivo è quello di aiutare Aguilar ed il suo culto nella caccia a Torquemada, alleato con l'intera Inquisizione ed i suoi enormi mezzi. Serve quindi una confraternita di sicari utile a reggere il confronto, ma quella che troviamo nelle primissime fasi è una base embrionale ed appena abbozzata. Entra quindi in gioco l'esperienza degli sviluppatori, quei ragazzi di Behaviour Interactive che alle spalle hanno l'apprezzato Fallout Shelter. Come nella fonte d'ispirazione, in Rebellion sono diversi gli aspetti da curare nella gestione della propria base: fucine per la creazione dell'equipaggiamento, raccolte di informazioni per trovare missioni e denaro, dormitori per gli adepti e, non per ultimo, un altare dove investire i membri della propria cerchia di maggiori responsabilità. Il quartier generale rappresenta uno degli elementi più profondi e piacevoli di Rebellion, ma non tutto funziona alla perfezione.
    Prima di lanciarci nell'azione dobbiamo selezionare il compito da svolgere, attraverso diversi archi di quest da portare avanti: un filone principale interamente dedicato alla caccia a Torquemada, ed altri necessari alla raccolta di materiali, denaro e patrimonio genetico. Il DNA è la principale fonte con cui ottenere nuovi adepti per il proprio gruppo di assassini, e da questo punto di vista Rebellion mira a favorire il fan service, mettendo a disposizione personaggi tratti dai diversi capitoli storici della serie (sono previsti eventi a tema Odyssey, per intenderci). Al fine di superare gli incarichi è richiesto un team di tre assassini ed un adeguato livello combattivo; inoltre avremo il libero arbitrio su chi schierare in campo, ma per aver vita facile è preferibile prestare attenzione alle classi di combattenti consigliate.

    Scacchi mortali

    Assassin's Creed Rebellion si presenta come un particolare RPG strategico in cui l'azione viene gestita a turni e stanze. La mappa è suddivisa in blocchi, e prima di fare il proprio ingresso in una nuova area è possibile selezionare sia il personaggio in base alle minacce da affrontare sia l'approccio prediletto: trappole e nemici, scontri diretti o eliminazioni furtive compongono una varietà nelle primissime fasi abbastanza buona, complice un senso di scoperta piuttosto piacevole. Superata qualche ora di gioco però ci sconteremo con le diverse ripetizioni che contribuiscono ad acuire un tedio crescente, vittima di un'offerta che espone la sua reale identità: non importa che si debba eliminare un bersaglio o che il nostro obiettivo sia un documento segreto, alla fine compiremo sempre azioni tendenzialmente ripetitive. Ma il peggio deve ancora arrivare.
    Per avanzare nel filone principale si devono infatti rispettare alcune condizioni, come ad esempio la potenza del nostro team, e la curva di progressione non risulta affatto ben equilibrata, presentando strappi piuttosto brutali tra una missione e l'altra. Considerate che potenziando un personaggio tra un livello ed il successivo la sua forza aumenta di una decina di punti. Equipaggiando armi, armature ed accessori l'overall dell'eroe cresce significativamente, ma nel filone principale gli "strappi" citati poc'anzi a volte sono nell'ordine del centinaio di punti-forza richiesti. Come funzionano quindi i progressi del proprio roster? Anzitutto il livello massimo raggiungibile dipende dal grado del proprio quartier generale, in un rapporto 1:1 (ad esempio se la base è di rango 7, un eroe è potenziabile fino al settimo livello), quindi per allenare un assassino è indispensabile ampliare la base.

    Questo processo però è assai lungo, ed il tutto si traduce in un grinding incessante. Quando finalmente abbiamo tutto il necessario per portare a termine una nuova missione principale, ecco arrivare una richiesta più alta ed esosa, che ci rispedisce nel limbo da cui faticosamente eravamo usciti.

    Assassini di classeIl roster di personaggi si divide in tre classi principali: gli assassini, che prediligono le uccisioni furtive e scivolare alle spalle di un nemico; i sicari, abili nello scontro diretto, ed infine gli specialisti in vari tipi di supporto. Queste tre tipologie racchiudono altre quattro ulteriori specializzazioni, per un totale di dodici categorie di eroi, combinabili per creare team sempre diversi. Purtroppo la raccolta di nuove unità è un processo molto faticoso, alleggerito dalle microtransazioni (specialmente per i nomi più famosi della serie), e saranno dunque necessarie diverse ore di gioco per allargare il proprio gruppo con nuove reclute.

    Sorgono quindi i primi dubbi su un effettivo paywall data la natura free to play di Rebellion, ma al di là di qualche fondato timore, il problema nella progressione risiede proprio nella struttura ludica del titolo. Non sussistono differenze sostanziali tra quest principali e secondarie, e di conseguenza manca una soddisfazione vera e propria nel portare avanti la lotta a Torquemada. Ad un'analisi più profonda non si sente un enorme bisogno di spendere danari, dato che le risorse utili a giocare si ottengono in abbondanza (pagando con la giusta dose di pazienza). Il problema risiede nel potenziare il proprio roster, e soprattutto nell'ampliarlo: guadagnare il DNA con cui sbloccare nuovi assassini, o migliorarli di grado, è un processo troppo estenuante, che passa attraverso la ripetizione spasmodica di quest già completate. Esiste una funzione per svolgere istantaneamente un incarico già affrontato, recuperando in automatico le ricompense, ma per farlo è necessario un team che rispetti rigorosamente il livello di potenza e le classi richieste, mentre giocando in prima persona un piccolo gap è consentito.

    Tiny Killer

    A fronte di una struttura tanto pesante Rebellion contrappone uno stile "leggero" come il super deformed, con personaggi minuti e piuttosto piacevoli da vedere. Si potrebbe erroneamente pensare che un Ezio Auditore in stile chibi non sia poi così temibile, ma alla fine questa incarnazione di eroi più o meno noti funziona in modo adeguato, specialmente su mobile.

    Meno convincenti le ambientazioni, prive di carisma e ripetute di frequente, che incrementano ulteriormente la noia provocata dalla struttura ludica.
    Altrettanto claudicante la resa tecnica, non sempre fluida: inoltre, allo stato attuale, in attesa di una patch correttiva, potreste incorrere in qualche sporadico crash, affiancati da rallentamenti abbastanza frequenti, che si manifestano soprattutto navigando tra i numerosi menu di gestione della base.

    Assassin's Creed Rebellion Assassin's Creed RebellionVersione Analizzata Android GamesAssassin’s Creed Rebellion potrebbe anche rappresentare un discreto passatempo per un grande fan della serie di Ubisoft, ma resta un progetto godibile a piccole dosi e senza impegno. Con la sua struttura soverchiata dal grinding, l’esperienza perde colpi molto velocemente, assottigliando il coinvolgimento a colpi di lama celata. Il suo punto di forza, ossia la possibilità di schierare i volti noti e amati dai fan in un unico team, appare sfuggente come una lontana chimera, o se preferite come un’ombra che si muove furtiva nella notte. In definitiva è un peccato che i Behaviour Interactive non siano riusciti a replicare pienamente il buon lavoro svolto con Fallout Shelter.

    6.3

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