Borderlands 2 VR Recensione: a spasso su Pandora in realtà virtuale

Si torna a calpestare le lande di Pandora insieme ai nostri Cacciatori della Cripta: immergetevi nello shooter di Gearbox con la realtà virtuale.

Borderlands 2 VR Recensione: a spasso su Pandora in realtà virtuale
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  • PS4
  • PS4 Pro
  • Ogni scusa è buona per tornare sul Pianeta Pandora. E no, non siamo attratti dall'Eridium, dalle Cripte o da banali brame di ricchezza: noi vogliamo solo veder bruciare il mondo. Non abbiamo infatti mai dimenticato il puro piacere di ammirare predoni, bestie e robot senzienti mentre saltavano in aria in una bolgia di esplosioni, caduti sotto i colpi del nostro infinito arsenale. È per questo che desideriamo ardentemente l'arrivo di un terzo capitolo della serie Borderlands, capace di fornirci una più che valida motivazione per ributtarci nella mischia dopo aver spolpato fino all'ultimo caricatore la The Handsome Collection, una raccolta uscita nel 2015 che comprendeva, oltre al mirabolante secondo episodio, anche il simpatico - ma meno rimarchevole - The Pre-Sequel.

    E mentre aspettiamo, al momento senza grosse sorprese, un annuncio che dia alla creatura di Gearbox un seguito degno della sua fama, per saziare i nostri appetiti non ci resta altro da fare che indossare il visore Sony ed incamminarci verso Pandora con Borderlands 2 VR, così da prendere ancora una volta a calci quella brutta faccia di Jack Il Bello nell'immersività della realtà virtuale. Possiamo anticiparvelo sin da subito: il divertimento, come nell'edizione originale, non manca di certo, sebbene questa conversione si porti in dote qualche compromesso.

    Ognuno ha la sua classe

    Quando giunse sulle console della passata generazione, nell'ormai lontanissimo 2012, la seconda incarnazione della serie 2K ne ha rappresentato anche l'apice qualitativo: uno shooter con fortissimi innesti ruolistici più frenetico che mai, esaltante e monumentale, sia sul piano dei contenuti, sia su quello del gameplay. Borderlands 2 era (ed è) un gioco più unico che raro, dove umorismo, dinamismo e precisione si combinano in un amalgama con pochi paragoni.

    Nonostante la sua atmosfera scanzonata e la sua leggerezza di fondo, il titolo non deve in alcun modo essere preso sottogamba: la mole spesso soverchiante di nemici, la rapidità degli scontri a fuoco e la natura da GDR della sua formula ludica impongono al giocatore un certo impegno, invogliandolo inoltre a scegliere lo stile di gioco più adatto alle proprie esigenze. All'inizio dell'avventura, non a caso, saremo chiamati a decidere quale Cacciatore della Cripta impersonare, pescando tra quattro coraggiosi avventurieri decisi a smantellare l'impero della Hyperion Corporation, al cui vertice c'è il vanitoso Jack Il Bello.

    Ogni personaggio è pensato per essere l'archetipo di una specifica classe: la Sirena Maya, il Commando Axton, l'Assassino Zer0 e il nerboruto Gunzerker Salvador, ai quali -tramite i DLC distribuiti dopo il lancio della produzione - si aggiunsero anche lo Psycho Krieg ed il Mechromante Gaige. Purtroppo, già dai minuti inziali di gioco, si evince la prima, fastidiosa mancanza dell'edizione VR di Borderlands 2, ossia l'assenza delle ultime due classi extra, che evidenziano apertamente la mancanza di qualsiasi contenuto aggiuntivo che esuli dalla semplice offerta di base.

    Nella reinterpretazione in realtà virtuale, Gearbox ci propone la versione "vanilla" del suo shooter-rpg, in cui non trova spazio nessuno degli add-on diffusi nel corso del tempo. Considerata la mole spropositata di attività da svolgere su Pandora, in grado di portarvi via agilmente circa 25 ore della vostra vita solo per la main quest, questa mancanza non si avverte in modo particolarmente significativo. È pur vero però che, a distanza di anni dalla release, la possibilità di catapultarsi con il visore in un'avventura "completa" a tutti gli effetti sarebbe stato tanto auspicabile quanto gradito.
    Per concludere il breve elenco di limitazioni della versione VR di Borderlands 2, occorre necessariamente segnalare che nel novero di opzioni manca all'appello anche la modalità cooperativa, sopperita dall'aggiunta di nuovi talenti che sostituiscono le abilità dedicate alla co-op nello skill tree di ciascun protagonista: in questo modo, la nostra scampagnata tra le lande inospitali del pianeta si tramuterà in un'esperienza esclusivamente singleplayer.

    Ad eccezione delle suddette differenze, lo sparatutto di Gearbox resta lo stesso che abbiamo apprezzato sei anni fa: un concentrato di furibonda adrenalina, fatto di sequenze shooter al cardiopalma, di un'ampia mappa da esplorare in lungo e in largo, ed infine di una scorpacciata di loot da recuperare sia nelle casse sparse nelle ambientazioni, sia nei corpi degli avversari. La grandezza di Borderlands 2, oltre che nel suo stile inimitabile, risiede anche nell'incalcolabile caterva di armi a disposizione, tutte adeguatamente differenziate tra di loro, al punto tale da donare ad ogni sparatoria la giusta dose di varietà. Non era facile tradurre in realtà virtuale la stessa follia ipercinetica che contraddistingue il gameplay dell'opera, col rischio di inondare gli utenti più sensibili con una vagonata di motion sickness. Armandosi di PlayStation VR, invece, Borderlands 2 resta travolgente proprio come in passato: caratterizzato da un ritmo indiavolato e furioso, questo shooter beneficia dell'immersività garantita dalla VR grazie ad un'ottima responsività degli input, e ad un motore grafico talmente leggero (si parla pur sempre di un engine appartenente agli hardware della passata generazione) da mantenere una fluidità costante.

    Il feeling con le armi da fuoco varia chiaramente a seconda dello strumento che brandiremo, ma l'avvolgente atmosfera della realtà virtuale saprà restituire una sensazione di rinnovata fisicità, specialmente quando alcune belve gargantuesche si proietteranno su di noi con atteggiamento famelico. Se stringeremo tra le mani il classico Dualshock 4 l'esperienza complessiva risulterà pienamente intuitiva e scorrevole, mentre con la coppia di Move si dimostrerà un po' più farraginosa, pur conservando immutato il gusto per lo shooting selvaggio che si respirava nella versione "tradizionale".

    Purtroppo però Borderlands 2 VR non supporta la periferica PlayStation Aim: un limite francamente poco condivisibile, che - qualora venisse rimosso con un futuro update - incrementerebbe di molto il coinvolgimento fisico e sensoriale che il titolo è in grado di trasmettere. Attraverso i sensori dei Move o del pad, in ogni caso, è possibile camminare e sparare, spostando il mirino delle armi con il movimento della testa: non sempre, sfortunatamente, il feedback dei colpi si avverte con la corretta intensità, ed a tratti l'impressione è che alcuni nemici assorbano i proiettili con noncuranza.

    Per rendere più precisa la nostra mira, potremo sfruttare i grilletti posteriori del controller, come in un qualsiasi sparatutto: all'interno di Borderlands 2 VR, in simili circostanze, il mirino si stabilizzerà, permettendoci di mettere a segno qualche headshot ben calcolato; qualora usassimo armi che, di norma, richiederebbero di guardare attraverso il mirino telescopico, su schermo comparirà inoltre un piccolo rettangolo che effettuerà uno zoom sul bersaglio inquadrato. Un escamotage, quest'ultimo, non elegantissimo (complice anche una risoluzione tutt'altro che eccellente nell'immagine rimpicciolita) ma efficace quanto basta per darci l'opportunità di centrare gli obiettivi più distanti.

    Nel caso in cui, nelle sequenze più sovraffollate, vi sentiste letteralmente accerchiati da nemici pronti a bersagliarvi da ogni dove, potrete tirare un sospiro di sollievo attivando una nuova feature inserita appositamente in questa edizione per la realtà virtuale. Ci riferiamo all'abilità definita Piattaforma di Rallentamento e Ottimizzazione Temporale, per gli amici PROT, una skill che - a scapito dell'acronimo che ricorda vagamente l'onomatopea di una flatulenza - saprà trarvi spesso in salvo dalle situazioni più concitate ed asfissianti.

    Si tratta, senza mezzi termini, di una pratica funzione di bullet time, con la quale rallentare il tempo degli avversari per fargli saltare la testa senza pietà in slow motion. Il PROT è un talento di cui non potremo fare un abuso incauto, a causa del suo (pur breve) tempo di cooldown, ma che riesce sia ad alleggerire una frenesia che in VR potrebbe provocare qualche grattacapo, sia a rendere ancora più appariscenti alcune esecuzioni letali. Vedere scoppiare il cranio di un bandito mentre urla "non puoi uccidermi, io sono già morto domani" è una goduria difficilmente descrivibile a parole.

    The Handsome VR

    La conversione in realtà virtuale di Borderlands 2 è notevole sotto molteplici punti di vista. La serie di opzioni che campeggia nel menù di gioco ci concede la capacità di personalizzare l'esperienza in ogni minima parte, al fine di minimizzare il più possibile il rischio di motion sickness. In tal modo, l'opera si adegua a meraviglia alle esigenze dei singoli utenti, dai più avvezzi ai prodigi di simile tecnologia, sino ai neofiti che devono ancora familiarizzare con l'impatto della VR.

    C'è da ammettere, comunque, che Borderlands 2 non è proprio il titolo adatto per esordire nel mondo della realtà virtuale: il dinamismo delle meccaniche e la vastità del mondo di gioco ne fanno un prodotto tanto immersivo quanto complesso da digerire per i giocatori che indossano il caschetto per la prima volta. All'inizio del gioco potremo comunque decidere quale sistema di movimento adottare: si parte dal classico teletrasporto e si giunge fino allo spostamento libero (che prevede anche la possibilità di saltare), passando per un ibrido tra le due modalità, nella quale il controllo tramite stick analogico può essere alternato in qualsiasi momento con l'uso del teleport. Per quanto ci riguarda, l'opzione migliore è quella legata al movimento in libertà, con le impostazioni del sottomenù "comodità" del tutto disattivate. È di certo una soluzione estrema, pensata per chi non soffre minimamente i contraccolpi della VR: così facendo, d'altronde, Borderlands 2 garantirà un livello di immersione davvero poderoso. Si può pur sempre procedere a gradi, diminuendo man mano l'intensità della visione "a tunnel" (che prevede una sfocatura ai margini dello schermo per ridurre gli effetti della chinetosi) e la velocità della camminata, in modo da abituarsi poco alla volta ai ritmi ipertesi dettati dalla progressione.

    Nel corso della nostra prova abbiamo preferito di gran lunga il movimento libero soprattutto perché quello tramite teletrasporto ci è parso, in alcune istanze, decisamente poco pratico: con il pad, il teleport (anche se impostato su "istantaneo") risulta abbastanza lento, ed il suo raggio d'azione non è poi così tanto ampio da permetterci di coprire distanze soddisfacenti in un lampo, con il rischio di dover ripetere tediosamente l'azione solo per spostarci di pochi metri.

    Imbracciando i Move, il teletrasporto è indubbiamente più comodo ed immediato, ma continua a non garantire una manovrabilità capace di seguire correttamente l'accelerazione delle sparatorie. Al di là di questi inciampi, è sorprendente notare come il motore grafico di Borderlands 2 abbia resistito con così tanto carattere allo scorrere degli anni: il cel shading di Gearbox si adatta magnificamente alla VR, proponendo scorci e modelli ancora oggi davvero gradevolissimi alla vista, dettagliati ed espressivi. Il leggero aliasing all'orizzonte e la generale povertà delle texture passano quindi tranquillamente in secondo piano dinanzi alla resa brillante di un art design sempreverde e fuori di testa.

    Borderlands 2 VR Borderlands 2 VRVersione Analizzata PlayStation 4Colossale oggi come lo era sei anni fa, Borderlands 2 trova nella realtà virtuale una seconda giovinezza. Un gioco gigantesco e divertentissimo, il cui gameplay adrenalinico e sfaccettato si sposa inaspettatamente bene con le regole della VR. Di fronte ad una conversione impeccabile sotto diversi aspetti, l’assenza dei DLC, del multiplayer e del supporto al PlayStation Aim possiede il sapore di un’occasione sprecata: senza questi limiti, e con un sistema di spostamento maggiormente rifinito, Borderlands 2 VR avrebbe potuto rivelarsi un’esperienza totalizzante, completa a 360 gradi, nonché uno dei più fulgidi esempi delle potenzialità del visore Sony. Ora come ora resta “soltanto” una buona riedizione, da giocare tutta d’un fiato: una distrazione ideale per ingannare il tempo in attesa dell’annuncio del terzo episodio. Bentornati su Pandora, amici.

    7.8

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