Castlevania Anniversary Collection Recensione: il ritorno di Dracula

Castlevania Anniversary Collection propone i migliori episodi della serie Konami usciti su console a 8 e 16-bit per un tuffo nel passato...

Castlevania Anniversary Collection Recensione: il ritorno di Dracula
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Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Switch
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • Se dovessimo pensare alle serie più longeve e significative dei videogiochi, forse la mente volerebbe alla fantasia finale di Sakaguchi, oppure alle cospirazioni dell'Umbrella in Resident Evil. Tuttavia, tra i tanti nomi che vediamo ancora sotto i nostri occhi c'è un duo che, da anni, sembra rintanato in un passato inamovibile: Konami e Castlevania. Eppure, anche se non presenti come un tempo, è indubbio che facciano orgogliosamente parte di quel firmamento a cui dobbiamo parte dell'evoluzione del mercato.
    La compagnia giapponese ha spento in questo periodo la bellezza di cinquanta candeline, e per l'occasione ha ben pensato di celebrare la sua storia presentando al pubblico tre diverse Anniversary Collection. Su Everyeye.it trovate la recensione di Konami Anniversary Collection Arcade Classics, in cui abbiamo sfortunatamente constatato la pochezza dell'offerta e la svogliatezza di Konami nel realizzare quello che avrebbe potuto dimostrarsi un felice viaggio nel viale dei ricordi. In attesa del terzo pacchetto dedicato a Contra, quest'oggi le nostre speranze sono rivolte verso la serie sui vampiri per eccellenza: la Castlevania Anniversary Collection. Preparate la frusta e affilate i paletti di frassino, perché stiamo per andare a caccia.

    Dinasty

    Chiunque si sia avvicinato al mondo dei videogiochi abbracciando questa passione, per forza di cose ha sentito nominare nella sua vita almeno una volta il titolo Castlevania: basta infatti essere cresciuti tra gli anni '80 e '90, o aver provato la revisione in chiave moderna di Lords of Shadow, oppure ancora essersi cimentati nel genere dei metroidvania.

    Riscoprire o incontrare per la prima volta questa saga acquisisce quindi un valore prezioso ai fini di una "cultura collettiva" del videogame. Chi vi scrive ha sempre visto Castlevania come un brand dal grande fascino e carisma, capace di attrarre a sé chiunque, proprio come fa un vampiro. Un pacchetto come la Anniversary Collection, che offre otto titoli diversi, può allora ingolosire facilmente ben più di un nostalgico. Nello specifico, parliamo della trilogia originale per NES, dei due prequel per Game Boy (The Adventure e Belmont's Revenge), della coppia proveniente dall'era 16 bit e di Kid Dracula, uno spin-off inedito in occidente.

    Big in JapanTutti i capitoli portano la longevità minima dell'offerta a una decina d'ore, che in futuro potrebbe anche aumentare. Konami ha infatti annunciato che presto arriverà un aggiornamento per introdurre le versioni giapponesi di tutti i giochi presenti nel pack. Censure riviste, danni ricalcolati e nemici di diverso tipo faranno insomma la loro comparsa, e rispetto al lavoro approssimativo svolto nella collection Arcade Classics si tratta di un discreto passo in avanti.

    Prima di entrare nel merito dei singoli giochi, è bene specificare che nella selezione mancano due capitoli fondamentali come Rondo of Blood e Symphony of the Night, presenti nell'edizione Requiem pubblicata sul finire dello scorso anno. Il nostro consiglio, semmai vorrete cimentarvi in questo percorso di (ri)scoperta, è quello di acquistare entrambi i pacchetti, in modo tale da cementificare una solida conoscenza della serie. Detto ciò, l'Anniversary Collection avrebbe potuto acquisire un valore completamente diverso nel caso in cui fossero stati inseriti i due capolavori sopracitati. Konami, esattamente come per l'Arcade Classics, ha agito quindi in maniera superficiale, cercando di lucrare con due pack distinti e separati.

    Legacy

    Tornando all'offerta disponibile nella collezione, è possibile riscoprire le origini della famiglia Belmont e della loro interminabile lotta contro Dracula nel corso dei secoli. Il primo Castlevania, datato 1986, nonostante gli anni sulle spalle e grossi picchi di difficoltà, resta ancora oggi un'esperienza godibile, al netto di un gameplay inevitabilmente macchinoso.

    Di diversa natura è il suo sequel Simon's Quest, considerato come uno dei capitoli più controversi. La natura spiccatamente arcade della serie, fatta di percorsi lineari e schiere di nemici da abbattere, cede il passo a un'avventura più pacata in cui dialogare con villani sparsi per la mappa e raccogliere oggetti utili all'esplorazione.
    Nel lontano 1989, Konami pensò di tornare a ritroso nel tempo per il terzo episodio, presentando un prequel dei fatti vissuti da Simon Belmont, e allargando gli eroi conosciuti col suo antenato Trevor (lo stesso della serie animata di Netflix , per intenderci). Castlevania III: Dracula's Curse introdusse alcuni aspetti cardine della saga, come i bivi sul percorso da seguire e gli alleati da sbloccare lungo la partita, anche se il cuore del gameplay restò immutato.
    Nella collection, i due titoli per Game Boy sono forse i meno interessanti in termini di contenuti. Nel 1989, poter giocare a un Castlevania fuori casa doveva rappresentare di certo una grande conquista, ma attualmente le due produzioni per la console portatile di Nintendo hanno perso parecchio smalto.

    Decisamente curioso è invece Kid Dracula, uno spin-off che ci mette al controllo del signore oscuro in tenera età. Il gioco è piuttosto lontano dai canoni classici della serie, anche se condivide la struttura in livelli e gli scontri con diversi boss. Il piccolo vampiro poi apprende poi a ogni stage nuove magie utili sia per attaccare sia per superare le sessioni platform. Un progetto particolare, ma privo del fascino di una saga vicina ai canoni del genere horror.

    In Castlevania sono presenti, da sempre, tutti i mostri più celebri della storia: dagli zombi alle mummie, passando per il tristo mietitore in persona. Kid Dracula, al contrario, appare come il degno tie-in di Carletto il principe dei mostri.

    Entrando nell'era dei 16 bit arriviamo quindi al piatto forte di questa Anniversary Collection: Super Castlevania IV e Bloodlines, dalle line-up di SNES e Sega Genesis. Il primo è un vero e proprio remake del capitolo d'apertura pubblicato nell'86, ma con un gameplay rivoluzionato nelle sue fondamenta. Simon Belmont, infatti, può attaccare in diagonale, appendersi a particolari anelli e roteare la sua frusta per colpire a 360° gradi.

    Tutti questi aspetti, unici nel capitolo per Super Nintendo, non sono stati più riproposti nell'era classica della saga. Inoltre, sono apprezzabili i primi tentativi di mettere in scena degli ambienti tridimensionali sfruttando tecniche simili a quella del rotoscopio.

    Bloodlines, da noi conosciuto anche come The New Generation, di contro, è celebre per essere stato il primo episodio pubblicato su console diverse da quelle di casa Nintendo. Inoltre è ambientato svariati secoli dopo i fatti principali della serie, e narra le gesta di un lontano discendente dei Belmont: Quincy Morris, ultimo detentore della frusta di famiglia. Conclude l'edizione un libro digitalizzato con tutti i retroscena sullo sviluppo, la timeline ufficiale dei capitoli e altre chicche decisamente interessanti. Purtroppo, la fruizione del file non è particolarmente comoda, e certe pagine che contengono i bozzetti originali sono stati trasposti con poca cura.

    Obscure

    Constatato il valore dei titoli presenti nella collection, è giunto il momento delle note dolenti. Konami, esattamente come fatto in altre operazioni similari, lascia percepire palesemente il poco impegno profuso in questa edizione speciale. Quasi tutti i giochi presentano difetti visivi persistenti e rallentamenti nelle situazioni più concitate, in particolare si può notare un flickering continuo che macchia indubbiamente l'esperienza.

    Sul fronte della compressione audio, al contrario, le prestazioni sono soddisfacenti per quasi tutto il pacchetto: considerata la qualità della colonna sonora, sarebbe stato un peccato mortale realizzare una conversione grossolana. Non possono essere elogiate allo stesso modo le sonorità dei giochi a 16 bit, ossia quelli che si comportano meglio sul versante visivo, dal momento che restituiscono un comparto musicale più ovattato e meno prestante.

    Konami sembra dunque aver svolto il minimo indispensabile per assemblare la sua collection. Ne è una dimostrazione ulteriore la varietà di impostazioni video: le cornici disponibili, nel caso in cui si voglia giocare in 4:3, si limitano ad un paio di scelte, mentre le opzioni per lo schermo comprendono soltanto la versione originale, l'aggiunta del pixel perfect o un tremendo 16:9 che distrugge la piacevolezza visiva.

    Esistono altre tre varianti che attivano un filtro per simulare le "righe" del tubo catodico ma - se escludiamo l'effetto nostalgia - si rivelano più un fastidio che un pregio. Gli unici prodotti a trarre adeguato beneficio del porting sono quelli per Game Boy, grazie ad alcune palette monocromatiche assenti, per ovvie ragioni, nelle edizioni originali.

    Castlevania Anniversary Collection Castlevania Anniversary CollectionVersione Analizzata PlayStation 4La Castlevania Anniversary Collection ha un grande valore storico, e sarebbe un peccato mortale non tenerne conto. Purtroppo Konami persegue la filosofia del "massimo risultato con il minimo sforzo", allestendo una raccolta sì ricca ma anche poco rifinita. La promessa di vedere in futuro aggiungersi alla lista anche le versioni giapponesi non riesce purtroppo a controbilanciare adeguatamente le incertezze tecniche dell'emulazione. Al netto di tutti i difetti, metà del catalogo è composto da opere meritevoli di essere riscoperte, per tornare con la mente e con il cuore ad una grande epoca del gaming targato Konami.

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