Giana Sisters Twisted Dreams Owltimate Edition Recensione: sorelle in pericolo!

A sei anni dalla sua uscita, il divertente platform di Black Forest Games arriva su Switch in una succulenta versione definitiva con contenuti extra.

Giana Sisters Twisted Dreams Owltimate Edition Recensione: sorelle in pericolo!
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Disponibile per
  • Xbox 360
  • Wii U
  • Pc
  • Switch
  • Correva l'anno 1985 quando Nintendo rivoluzionò il mondo dei videogame con Super Mario Bros. Con un successo così travolgente, forte di 40 milioni di copie vendute, come è logico aspettarsi furono in molti a tentare di replicare quella formula nella speranza di avvicinarsi alla mascotte baffuta. Tra questi, uno dei titoli più elogiati all'epoca della sua uscita fu The Great Giana Sisters, giunto nel 1987 su Commodore 64 e in seguito su altri personal computer. Il richiamo al gioco Nintendo è evidente fin dal titolo, e il primo livello ricalcava quasi pedissequamente quell'ormai mitologico stage 1-1 dell'avventura d'esordio dell'idraulico italiano, ragion per cui Nintendo chiese (non è dato sapere quanto gentilmente) il ritiro dai negozi del gioco.
    Dopo un titolo su Nintendo DS accolto in maniera tiepida, l'IP tornò alla ribalta nel 2012 con una campagna Kickstarter che consentì a Black Forest Games di consegnare agli appassionati Giana Sisters: Twisted Dreams, un'opera che finalmente poteva vantare un gameplay pulito e rifinito, con un mondo vivido e colorato, supportato da meccaniche puzzle intelligenti e stimolanti. Sei anni e un DLC dopo, arriva su Nintendo Switch la versione definitiva, la Owltimate Edition, di Twisted Dreams che include anche l'espansione Rise of the Owlverlord. Nel caso non abbiate mai sperimentato questo divertente platform, non c'è occasione migliore per rimediare.

    Punk's not dead

    È doveroso (e soprattutto piacevole) notare come Giana Sisters abbia abbandonato le sue origini di "clone" per presentare un mondo e un gameplay dotati di una propria personalità. Come già sottolineato nella nostra recensione della versione PC, tanto il design di personaggi e mostriciattoli quanto quello dell'immaginario è sgargiante e cartoonesco, capace di riprodurre in tre dimensioni le atmosfere del capitolo originale. I rimandi al capostipite, d'altronde, sono numerosi, tra cui vale la pena sottolineare quantomeno la colonna sonora modernizzata dal compositore originale Chris Hülsbeck.
    La storia, come per molti altri platform, si dimostra un semplice, seppur valido, pretesto per accompagnare Giana nella sua avventura, che ci vedrà nuovamente salvare la sorella Maria, questa volta rapita da un drago. Abbandonati i power up à la Mario, il perno attorno a cui ruota tutto il gameplay è la capacità di Giana di trasformarsi: la protagonista passa da una bionda donzella ad una punk pronta a scatenare l'inferno. E non è solo Giana a cambiare, ma l'intero mondo di gioco, in un contrasto luce/oscurità che ricorda - da un punto di vista tematico - quanto visto ad esempio in The Legend of Zelda: A Link to the Past: alberi rachitici e morenti si trasformano in piante rigogliose, animaletti tutti da abbracciare si trasfigurano in temibili non morti. In nome di una dicotomia artistica decisamente ispirata, la forma punk della nostra Giana si muoverà in un reame florido e luminoso, mentre la sua controparte bionda e sbarazzina si aggirerà nel crepuscolare mondo dell'oscurità. Ma i livelli non cambieranno solo per quanto concerne l'aspetto: le stesse meccaniche dei puzzle subiranno variazioni, così come l'abilità utilizzabile dalla protagonista.

    Se la punk può trasformarsi in una palla infuocata e lanciarsi in qualunque direzione, la candida fanciulla dai capelli dorati invece può "planare", un po' come Peach, per superare alcuni ostacoli. Ed è qui che entra in gioco una dinamica ludica che non sarà così immediata da padroneggiare: non solo esiste un tasto per cambiare il mondo, ma ad ogni variante della protagonista è deputato un input diverso attraverso cui attivare la rispettiva abilità. Questo significa che, superare determinati ostacoli, saremo obbligati a fare la spola tra un regno e l'altro, cercando di destreggiarci attraverso le differenti realtà: si tratta di una feature indubbiamente ispirata sia sul piano estetico che ludico, ma che rende l'attraversamento degli stage una sfida da non sottovalutare. Giana Sisters però non è mai ingiusto nei riguardi del giocatore: la sua complessità è data da un alto grado di sfida che riesce ad evitare lo spettro della frustrazione. Il motivo è legato all'estrema precisione dei controlli: sapere che un salto o una planata sbagliata non sono da imputare al gioco ma soltanto all'errore dell'utente rende l'avventura complessa ed appagante, capace di spingerci a migliorare noi stessi e riprovare più e più volte un balzo che necessita di una precisione millimetrica. Un piccolo difetto che si può imputare alla produzione Black Forest Games, consiste nella distribuzione non sempre ottima dei checkpoint, la quale alle volte ci costringe a ripetere passaggi molto lunghi e complessi prima di raggiungere un altro punto di controllo. Tuttavia, considerata la natura marcatamente old school di Giana Sisters possiamo presumere con un certo margine di sicurezza che di una precisa (per quanto opinabile) scelta di design.
    I livelli sono suddivisi in due macro aree tematiche: troveremo ad attenderci quelli ambientati all'aperto e quelli situati sottoterra; questi ultimi, in particolare, soffrono di una ripetitività di fondo che, sul finire dell'avventura, inizia a farsi sentire. Nel complesso quindi, nonostante gli stage siano supportati da un ottimo level design, avremmo gradito un pizzico di varietà in più. Ciò detto, è impossibile non elogiare il comparto grafico, che tratteggia splendidamente il mondo di gioco nelle sue due varianti, e altrettanto validi sono i modelli delle protagoniste e dei mostri che popolano le due realtà. Di contro, in un reparto audiovisivo di spessore, la colonna sonora, sebbene presenti campionature di qualità, risulta alla lunga leggermente ridondante: nulla, in ogni caso, che infici in maniera determinante il godimento di un gioco caratterizzato da una cornice artistica davvero sopra le righe.

    A chiosa, occorre ricordare che la versione Switch include anche il DLC Rise of the Owlverlord, un pacchetto di livelli aggiuntivi che pone ulteriore carne al fuoco per un titolo che presenta già di per sé una buona longevità: terminata infatti l'avventura, verranno sbloccate le modalità extra Time Attack, Hardcore e Uber-Hardcore, che metteranno a dura prova i riflessi (e i nervi) anche del gamer più incallito e abile.

    Parlando del DLC, va sottolineato che, seppur aggiunga sette nuovi stage, Rise of the Owlverlord sul piano del gameplay non cambia la formula di partenza, dimostrandosi semplicemente come un apprezzabile "more of the same". Distribuito come espansione stand alone, giocabile dunque anche senza il titolo base, questo add-on riprende le stesse meccaniche di Twisted Dreams: tuttavia, il level design ci è parso in generale più a fuoco rispetto all'avventura originale, un po' più equilibrato senza per questo sacrificare alcunché in termini di complessità. Se giungere al termine della nuova esperienza non sarà un'impresa impossibile, specialmente a difficoltà normale, trovare tutti i cristalli e terminare i livelli in modalità Uber-Hardcore si rivelerà invece una missione che terrà impegnati a lungo anche i pollici più allenati.

    Giana Sisters: Twisted Dreams Giana Sisters: Twisted DreamsVersione Analizzata Nintendo SwitchUn comparto artistico di ottimo livello, solidissime basi di gameplay e un livello di sfida tarato verso l’alto sono gli ingredienti della ricetta vincente di Giana Sisters, un platform che richiama all’età dell’oro del genere, consegnandoci un prodotto valido, difficile ma assolutamente godibile in ogni sua parte. La longevità è incrementata dalle sfide extra e dal DLC incluso, e anche i giocatori più esperti troveranno pane per i loro denti. In definitiva, Giana Sisters: Twisted Dreams - Owltimate Edition è un titolo da non lasciarsi sfuggire per ogni amante dei platform “vecchia scuola”.

    8

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