Mario Tennis Aces Recensione: Fatti da parte, Nadal!

Mario, Luigi e il resto dell'allegra combriccola di mascotte Nintendo tornano a sfidarsi a colpi di racchetta sugli improbabili campi del Regno dei Funghi.

Mario Tennis Aces
Recensione: Nintendo Switch
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  • Switch
  • Che Mario Tennis Aces volesse rappresentare qualcosa di diverso rispetto alle ultime fiacche incursioni racchetta alla mano di Bowser, Peach e Wario si era capito immediatamente, già a partire dalla primissima presentazione del gioco avvenuta durante il Nintendo Direct dello scorso gennaio. Al di là della non scontata attenzione riservata a più riprese al titolo Camelot, è del resto bastato l'accostamento di due semplicissime parole - "modalità" e "storia" - per entusiasmare i fan, convincendoli che a questo giro non ci si sarebbe trovati al cospetto dell'ennesimo spin-off sportivo sviluppato senza particolare ispirazione. Insomma, l'impressione è sempre stata quella di un chiaro rilancio del franchise, con un settimo episodio pensato per riportare la serie ai gloriosi fasti dell'epoca N64 (o, se preferite, di Mario Tennis: Power Tour per Game Boy Advance). Un sentimento peraltro ampiamente confermato dal Torneo Online tenutosi all'inizio del mese, ghiotto assaggio di quanto si avrà modo di gustare nella versione finale del gioco disponibile a partire dal prossimo 22 giugno.

    Quando il Grande Slam è coi baffi

    Come suggerisce in maniera inequivocabile il nome, Mario Tennis Aces si pone come una reinterpretazione in chiave compiaciutamente arcade dello sport di Rafa Nadal e Roger Federer: le basi sono quelle del tennis reale, eppure è il peculiare tocco della Grande N a rendere speciale, unica e diversa l'incursione delle iconiche mascotte Nintendo all'interno della disciplina del Torneo di Wimbledon - e no, non soltanto perché potrete vestire i goduriosi panni di Categnaccio con una racchetta fra i denti su un campo spiritato preso di peso da Luigi's Mansion. L'impostazione base di Mario Tennis Aces è quella già vista in tanti episodi della saga, anche se per reattività dei controlli, feeling generale e ritmo negli scambi è impossibile non pensare all'indimenticato e indimenticabile Virtua Tennis di SEGA, da molti considerato ancora oggi come il riferimento assoluto per il genere. Il che rappresenta ovviamente uno dei migliori complimenti che è giusto tributare al successore del deludente Mario Tennis: Ultra Smash, pubblicato nel 2015 su Wii U.
    Esistono cinque tipologie di colpi standard in Mario Tennis Aces, ciascuna contraddistinta da un alone colorato che favorisce la leggibilità istantanea dell'effetto impresso alla pallina: top spin (alone rosso), colpo piatto (alone viola), slice (alone azzurro), pallonetto (alone giallo) e smorzata a rete (alone bianco). Partendo da questa struttura immediata ma nient'affatto banale, Camelot ha costruito una serie di meccaniche via via più complesse, in grado di rendere gli scambi veri e propri duelli all'insegna della strategia più sottile: autentiche sfide a scacchi fatte di mosse e contromosse che non potranno fare altro che spingervi sull'orlo della sedia, costringendovi a trattenere il respiro in una gara entusiasmante che richiederà nervi d'acciaio e riflessi prodigiosi.

    La gestione della barra di energia è il fulcro di Mario Tennis Aces: aspettare di riempirla al 100%, nell'attesa di un devastante Colpo Speciale, o servirsene passo passo?

    Il primo fondamentale da padroneggiare è il colpo caricato: posizionandosi correttamente e anticipando l'arrivo della pallina sarà infatti possibile rispondere con un tiro particolarmente potente che non solo può sbilanciare l'avversario, ma che consente anche di rimpinguare una buona porzione della barra dell'energia. In difesa, può invece fare una differenza enorme il Colpo Tecnico, un disperato salvataggio all'ultimo secondo che, se eseguito con il giusto tempismo, permette di raggiungere palle altrimenti fuori portata (con tanto di suggestivo effetto fantasma). Sono ad ogni modo le meccaniche legate allo sfruttamento della già citata barra dell'energia a dare carattere e personalità spiccata a Mario Tennis Aces: dall'effetto bullet-time che rallenta lo scorrere del tempo della Velocità Intensa al Colpo Intenso, ovvero una mossa speciale che dà la possibilità di mirare tramite giroscopio a un punto specifico della metà campo avversaria - sparando la pallina a destinazione con una bordata che può arrivare a distruggere la racchetta del rivale. Senza poi contare il Colpo Speciale, che è una versione ancora più temibile e coreografica del Colpo Intenso, una sorta di potenziale finisher degna delle Ultra viste nei picchiaduro.

    Sulla scia di Wii SportsPer chiunque desideri un'esperienza più dinamica e per così dire "fisica", Mario Tennis Aces prevede il supporto al motion control: si utilizza un singolo Joy-Con impugnato in verticale, a mo' di racchetta, e così facendo si mimano i colpi da far eseguire al proprio personaggio. Esattamente come accadeva in Wii Sports, non servono movimenti drastici o esagerati, che riproducano in qualche modo le movenze reali. Al contrario, bastano piccoli colpi di polso per impattare la pallina e rispedirla nella metà campo avversaria, prestando più attenzione al tempismo che altro. È inoltre possibile controllare gli spostamenti del personaggio tramite l'analogico posto sul Joy-Con, anche se il computer fa il suo lavoro nell'assistere in automatico i movimenti sul campo di Mario & Company. Inutile specificare che con questo setup il gameplay di Mario Tennis Aces si semplifichi parecchio, rinunciando alla lodevole profondità del sistema di controllo più tradizionale.

    Nonostante servano ore e ore per addentrarsi nelle complesse sfumature di un gameplay ricco e stratificato, bastano letteralmente un paio di scambi per farsi conquistare dal brillante sistema di gioco architettato da Camelot: Mario Tennis Aces si dimostra in effetti una delizia a qualsiasi livello di abilità, con uno strepitoso mix tra immediatezza senza fronzoli e invidiabile profondità. I comandi nella loro prontezza al fulmicotone appaiono semplicemente da applausi, la fisica della palla inappuntabile (è appagante vedere quanto cambino i match a seconda del fondo del campo) ma più in generale è l'insieme a vincere e a convincere, mettendo sempre e comunque al centro della contesa la pura abilità degli sfidanti e la loro capacità di leggere in tempo reale le strategie avversarie. Già, a proposito di strategia: se le dinamiche legate al consumo dell'energia potrebbero di per sé rivelarsi molto più che sufficienti ad assicurare una notevole sostanza al tutto, il cast di quindici personaggi non fa altro che rendere ancora più interessante e pepata la questione.
    Passare da un tennista bilanciato come Mario ad uno potente come Donkey Kong significa infatti rivedere necessariamente il proprio stile di gioco, anche se è con personaggi più estremi come la beffarda Rosalinda o l'attendista Bowser Junior che emergono con forza le significative differenze in termini di roster. E il bello è che, tra i curvatissimi slice di Boo o i poderosi top spin di Categnaccio, il percorso che vi porterà a conoscere pregi e difetti di ciascuno si dimostrerà appagante e costantemente carico di lezioni da apprendere a suon di ace e giocate incredibili, incentivate peraltro dai campi spesso sopra le righe. A tal proposito, una nota sui terreni di gioco, che in linea di massima convincono tanto per impatto scenografico quanto per varietà, pur arrivando in qualche occasione a esagerare un po', facendosi prendere la mano con elementi esterni che aggiungono qualche variabile "party game" di troppo, compromettendo almeno in parte il focus dei match.

    Cercando di intercettare un Colpo Intenso potreste rischiare di rompere la racchetta: fate attenzione, perché arrivando al limite potreste immediatamente perdere per KO.

    Perché, come avrete ormai forse capito, il bello di Mario Tennis Aces sta proprio tutto lì, nelle sue eccezionali fondamenta. Camelot ha azzeccato alla grandissima le basi, il cuore del tennis declinato secondo i folli crismi del Regno dei Funghi, e il punto di partenza e di arrivo non può che essere il divertimento sfrenato che il titolo sa regalare (sia che ci si dedichi alla versione standard, quella più ricca di sovrastrutture fatte di mosse e contromosse speciali, sia che si opti per una deriva meno rocambolesca e per così dire più aderente alla disciplina reale). Se insomma il multiplayer non può far altro che esaltare - pure al netto del numero di opzioni meno ampio di quel che si potrebbe desiderare per i testa a testa contro altri giocatori in carne e ossa - spiace tuttavia che i mezzi passi falsi arrivino proprio dal contenuto per certi versi più atteso di Mario Tennis Aces, ovvero quella modalità avventura che mancava da oltre una dozzina di anni.
    La campagna in singolo risulta infatti abbastanza innegabilmente sottotono: tutto ruota attorno al potere sovraumano di una racchetta leggendaria (un rimando tanto spassoso quanto esplicito al Guanto dell'Infinito di Thanos), oggetto del desiderio della coppia composta da Wario & Waluigi destinato a corrompere anche l'incolpevole Luigi. Eppure, al di là della piacevole atmosfera e della mole di contenuti magari non esorbitante ma comunque adeguata, è la dimensione prettamente ludica a far storcere un po' il naso. Rivedibili le boss fight, tra l'altro sempre identiche fra loro come struttura, discutibilissimo il bilanciamento della difficoltà - con picchi incompatibili con una produzione Nintendo, vedasi l'odioso scontro con il Calamako - e onestamente surreale la componente RPG, appena appena accennata e senza ripercussioni degne di nota sul gameplay che vadano al di là dell'equipaggiamento della racchetta sbloccata per ultima. Un meccanismo di crescita del personaggio che, per quel che si sperimenta Joy-Con alla mano, rende abbastanza inspiegabile il fatto che l'intera modalità permetta di usare solo e soltanto Mario, invece di offrire uno spunto per provare le differenti tipologie di atleti a disposizione.

    Non mancano certo campi strampalati, con tanto di specchi maledetti, pali al centro della rete e Tipi Timidi che creano scompiglio... anche se è difficile battere il fascino e la semplicità dei grandi classici.

    Al di là di della parziale delusione legata alle modalità single player meno rifinite del previsto (sono presenti anche tre tornei in stile canonico, che comunque non sbloccano nulla e si finiscono in fretta), Mario Tennis Aces non può comunque che essere considerato un episodio in netta controtendenza con le ultime uscite: questa volta l'ispirazione di fondo c'è e si vede eccome, e anche per quanto concerne la realizzazione tecnica non mancano conferme importanti, fra personaggi rifiniti con cura e animati ancor meglio, che si muovono all'interno di arene col giusto livello di dettaglio fra campo e pubblico sugli spalti. Insomma, convincente da vedere e da giocare, Mario Tennis Aces non sarà in assoluto il capitolo migliore della saga, ma resta un validissimo punto di (ri)partenza. Peccato, perché con un minimo di impegno in più in alcuni ambiti oggi staremmo celebrando un prodotto di una caratura ancora superiore.

    Mario Tennis Aces Mario Tennis AcesVersione Analizzata Nintendo SwitchColorato, intuitivo, profondo ed eccezionalmente divertente, Mario Tennis Aces si dimostra uno spin-off adatto a chiunque, dai casual alle primissime armi a un pubblico più orgogliosamente hardcore. Un gioco di tennis che lascia il segno in virtù della sua adorabile anima arcade, destinato a dare il meglio di sé in multiplayer (poco importa se online o locale). Spiace almeno in parte per una componente single player non all'altezza delle aspettative: con modalità più curate in quest'ottica il risultato sarebbe potuto essere ancora più rotondo. Sarà per la prossima volta? Nell'attesa vale comunque la pena di impugnare una racchetta e darci dentro, all'insegna dell'ultimo smash.

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