Mega Man X Legacy Collection 1&2 Recensione: il ritorno del robottino blu

Capcom presenta la raccolta definitiva per i fan della serie Mega Man X, che include ben otto giochi, un OAV e tanti contenuti extra.

Mega Man X Legacy Collection 1&2 Recensione: il ritorno del robottino blu
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  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Switch
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • Quando i giocatori più grandicelli, quelli che ormai hanno passato abbondantemente le 30 primavere, sentono definire Dark Souls il termine ultimo di paragone per i videogiochi difficili, per loro è dura nascondere un sorriso. D'altra parte si tratta di una generazione temprata da ore di giochi arcade proibitivi, di un manipolo di eroi che con ogni probabilità ha già conquistato un posto in prima fila all'inferno. Il franchise di Mega Man ha aiutato la premiata ditta Satana&Co a registrare il tutto esaurito nei suoi celebri motel fiammeggianti. In 30 anni di attività la saga del Blue Bomber ha scomodato più santi di tutti i prodotti From Software messi insieme, ma nonostante questo ha (quasi) sempre garantito pomeriggi di puro divertimento. Mentre l'androide azzurro spegne trenta candeline sulla sua torta meccanica, Capcom fa uscire su Switch due raccolte, denominate Legacy Collection e dedicate alla serie X, quella dai tratti più maturi nata sull'indimenticabile Super Nintendo e continuata sulle piattaforme PlayStation.

    Un'opera incompiuta

    Per i fan di Mega Man X la possibilità di recuperare in un unico pacchetto tutti i titoli della saga è un'occasione ghiotta. Per la prima volta, infatti, è possibile avere su una sola piattaforma tutti i giochi dell'era SNES/PS1 e quelli usciti su PlayStation 2. Le due Legacy Collection contengono quattro opere ciascuna, e affiancano a ogni episodio la rispettiva colonna sonora e ricche gallerie piene di illustrazioni, studi preparatori e bozzetti sullo sviluppo di una serie tristemente incompiuta.

    Il fatto di poter ripercorrere con amore tutti i passi fatti da X, Zero e compagnia bella nella difficile guerra contro Sigma rende ancor più arduo accettare il fatto che Capcom non ha mai fatto uscire il capitolo conclusivo, lasciando gli appassionati orfani del finale che avrebbero meritato.

    Il trionfo del 2D

    Mettendo da parte l'amarezza per la mancanza di una conclusione, sulle piattaforme attuali la saga di Mega Man X dimostra di essere ancora dannatamente attuale, forte di una grafica 2D ricca di dettagli e di un gameplay invecchiato come il buon vino. Le meccaniche di gioco sono quelle classiche di sempre. Si controlla uno dei personaggi giocabili per attraversare livelli a scorrimento orizzontale e verticale pieni di ostacoli, piattaforme, stanze segrete e potenziamenti. Andando avanti con le avventure si sbloccano utili abilità che migliorano la mobilità, la capacità offensiva e quella difensiva, permettendo di rigiocare i vecchi stage per raggiungere zone precedentemente inaccessibili.

    Episodio dopo episodio, quindi, si assiste alla crescita e all'evoluzione dei protagonisti, sia dal punto di vista grafico che da quello del gameplay. Questa crescita si affianca a quella del giocatore, la cui abilità manuale aumenta gradualmente insieme ai riflessi e alla capacità di concentrazione. Si tratta di una delle caratteristiche peculiari del brand Capcom, che gli hanno permesso di ritagliarsi un posto d'onore nell'Olimpo dei giochi d'azione e piattaforme. Il tutto è ulteriormente impreziosito da una colonna sonora indimenticabile, fatta di brani capaci di annidarsi in profondità nel cervello per lasciarsi fischiettare con passione anche a distanza di anni.

    I problemi del 3D

    Quanto scritto finora vale finché ci si riferisce ai capitoli 2D a base di sprite artisticamente eccellenti e di meccaniche di gioco precise come un orologio. Con i capitoli in tre dimensioni nati su PlayStation 2, purtroppo, il tempo non è stato altrettanto galantuomo. Mega Man X7 e X8 fanno ufficialmente parte del periodo in cui il 3D era ancora in fase embrionale, una tecnologia immatura i cui esperimenti erano condannati a diventare vetusti in una manciata di anni. In questi giochi l'azione è spesso confusa e il sistema di controllo è molto meno preciso e reattivo.

    Le fasi in cui la telecamera si sposta alle spalle del protagonista, poi, vengono gestite dal motore con grande approssimazione. Gli ultimi due titoli della collezione, in sostanza, sono una sorta di promemoria per game designer in erba. Una raccolta di errori da non commettere quando si realizza un videogioco in 3D. Ovviamente ci sono anche aspetti positivi, ma i passi indietro rispetto agli altri episodi solo tali da rendere difficile chiudere un occhio. Poco male, comunque: considerando la mancanza di un finale per l'intera avventura, potreste anche risparmiarvi gli ultimi due prodotti senza troppi rimpianti, mettendovi in pari con la storia grazie ai riassunti presenti nel museo.

    Gli accorgimenti che contano

    Esattamente come è accaduto con la collection di Street Fighter, anche in questo caso Capcom ha apportato gradite modifiche ai giochi originali, per permettere a tutti di fruire al meglio dell'esperienza. Nei titoli in cui il salvataggio era affidato a password chilometriche è stata inserita la possibilità di salvare proprio nella schermata di acquisizione del codice, permettendo di risparmiare tempo e pazienza. Sono state poi introdotte le classiche opzioni di visualizzazione per modificare il formato dello schermo, aggiungere le scanline nei giochi dell'era SNES/PS1 o i filtri grafici a quelli 3D.

    I fan più accaniti saranno lieti di sapere che nel secondo pacchetto è presente anche l'OAV Il giorno di Sigma, originariamente contenuto in Mega Man Maverick Hunter X, mentre in Mega Man X5 sono stati ripristinati i nomi originali dei Maverick, precedentemente sostituiti in fase di adattamento con quelli dei Guns N' Roses (se questo sia un bene o meno, lo lasciamo decidere a voi). Per i giocatori meno abili (o meno pazienti) è stata aggiunta una modalità con i danni dimezzati, mentre i veterani possono mettersi alla prova con la Sfida X, affrontando due boss contemporaneamente.

    Mega Man X Legacy Collection 1&2 Mega Man X Legacy Collection 1&2Versione Analizzata Nintendo SwitchCon questa raccolta Capcom dimostra di aver ben chiaro come si celebra l'anniversario di una serie storica. Anche in questa occasione, così come nei casi di Street Fighter e della saga classica di Mega Man, il pacchetto è ricco, corposo e curato nei minimi dettagli. I più esigenti potrebbero lamentarsi per l'assenza del gioco di corse Mega Man Battle & Chase, presente nella vecchia collection uscita su Nintendo Game Cube, ma si tratta di una mancanza davvero trascurabile. Vista la natura vintage delle produzioni, l'unico elemento in parte criticabile è il prezzo, ma è comunque vero che con poco meno di 40 euro vi porterete a casa 6 titoli eccellenti, 2 esperienze dimenticabili, un OAV, centinaia di illustrazioni e ore di musiche eccezionali. Un'offerta davvero niente male!

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