Star Wars Battlefront 2 Recensione: DICE scatena il Potere della Forza

A un mese dall'arrivo di Star Wars Gli Ultimi Jedi, EA lancia Star Wars Battlefront 2, sequel di uno degli FPS più venduti degli ultimi anni.

Star Wars Battlefront 2: Story Mode
Recensione: PlayStation 4 Pro
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Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • Quello di Star Wars: Battlefront 2 è stato un lungo viaggio, e come sempre accade al termine di una grande attesa, i sintomi del pubblico sono sempre gli stessi, ovvero hype smisurato, tensione e un'infinità di domande. Situazione comprensibile, soprattutto dopo il mare di dubbi lasciatoci in eredità dal primo acerbo capitolo, ma in ogni caso si è trattato di un percorso che oggi, finalmente, si conclude. Lo abbiamo provato svariate volte in passato, ma sempre in maniera frammentata, a piccoli pezzi, dall'E3 di Los Angeles fino alla Gamescom di Colonia, passando per numerosi press tour in giro per il globo, ma ancora non bastava.
    Sapevamo che DICE e Criterion stavano aggiungendo alla formula originale la componente della campagna, peraltro importantissima perché richiesta e a gran voce dall'utenza, ma oltre a questo si capiva che c'era in ballo anche una re-immaginazione dell'opera su più campi, un passaggio necessario a conferire alla produzione il cosiddetto "piglio da colossal".
    E qui sopraggiunge anche il problema del prodotto su licenza: non deve esser stato facile lavorare su un progetto del genere, perché qualunque cosa scegli di fare, ancora una volta, la stai facendo a Star Wars, ovvero uno dei universi narrativi più importanti di sempre. Insomma, si fa presto a dire "metteteci una campagna", oppure "vogliamo più eroi nel multiplayer" ma cambiare il look a Han Solo non è una cosa che si può fare con leggerezza.
    Ogni personaggio, ogni battuta, ogni oggetto scenografico e perfino ogni suono sono leggenda, e tutti insieme concorrono a creare una visione intoccabile, che in alcuni casi è ascesa perfino a status di vera e propria religione. In poche parole, senza il dovuto coraggio, Il rischio era quello di ritrovarsi fra le mani un contenitore vuoto, magari bellissimo, ma senza il carattere necessario per essere qualcosa di più di un prodotto su licenza.
    Per fortuna DICE il coraggio ce l'ha messo, ed anche un sacco di perizia, e questo era già emerso dal nostro recente soggiorno in Svezia, dove ci siamo lanciati in una full-immersion di due giorni dedicata interamente all'impianto multigiocatore. Tante piccole modifiche soprattutto nel PvP, che ora risulta approfondito e rifinito a dovere, capace -finalmente- di mantenere vivo l'interesse del giocatore, garantendosi una longevità di tutto rispetto. Di quest'ultima componente, però, vi abbiamo già parlato abbondantemente nella prima parte della nostra recensione: Battlefront 2 ha saputo mostrarci un multiplayer decisamente migliorato rispetto al precedente episodio, ed un Arcade Mode indubbiamente godibile nella sua semplicità. Nell'attesa di analizzare più a fondo il comparto online, ci siamo dunque catapultati nella campagna singleplayer del titolo: questa volta tocca a lei, a Iden Versio, la nuova eroina imperiale, creata ad hoc per noi videogiocatori, con il compito di raccontarci una storia completamente inedita.

    No More Heroes

    La campagna di Star Wars: Battlefront 2, lo diciamo da subito, non è perfetta, eppure ci ha tenuto incollati allo schermo per almeno otto ore filate. Cosa significa tutto ciò? È semplice: ci sono storie che sono memorabili fin dall'inizio, perché riescono ad ammaliarti anche con un semplice scambio di battute, ce ne sono poi altre, che nonostante infiniti escamotage non ti lasciano nulla neanche dopo trenta ore, e poi c'è la terza via, quella di chi gioca bene le sue carte, e seppure senza troppi colpi di genio riesce a regalarti momenti di sano divertimento. Certo, ci sono un paio di stereotipi decisamente un tantino fastidiosi, e pure un "pre-finale" che scricchiola non poco, però, nel complesso, la trama funziona. La storia di Iden Versio e compagni, insomma, non è scritta in maniera impeccabile, qualche debolezza qua e là c'è, però è sceneggiata con cura, senza correre, e soprattutto è dosata in maniera intelligente. Il merito più importante non è quello di farti innamorare del tuo eroe, perché a dirla tutta non sembra neanche insisterci troppo, quanto piuttosto quello di scaraventarti in mezzo ad una serie di eventi avventurosi, e in questo ci riesce benissimo. La protagonista, infatti, non subisce chissà quale evoluzione psicologica, né risulta un concentrato di originalità, ed è proprio questo il bello: per quanto Iden sia un infiltratore d'élite, resta pur sempre un soldato disperso in una guerra senza confini di spazio o tempo, ed è un conflitto che esisterà anche dopo di lei.

    La maggior parte delle missioni è composta da incursioni singole, atti di guerriglia o operazioni da commando, ma sempre contestualizzate all'interno della grande guerra. Ci sono dei coprotagonisti ben scritti, efficaci, come ad esempio Del, che addirittura si eleva ben al di sopra del suo ruolo di spalla, riservandoci persino qualche sorpresa di cui -ovviamente- non faremo menzione. E poi ci sono gli antagonisti, sapientemente dosati e rimaneggiati, ma senza strafare, e tutto scorre come in un perfetto spin-off della grande saga cinematografica.

    Ovviamente non mancano un'infinità di citazioni che sbucano da ogni dove: dal droide accatastato per terra in un laboratorio dell'impero a battute più ricercate e perfino colte, ma non solo. Ci sono missioni particolari disseminate lungo il cammino di Iden, circa una manciata, in cui impersoneremo altri personaggi "illustri". Anche qui, per evitare spoilers, non aggiungiamo altro, sappiate però che l'idea ci è piaciuta non poco, anche al netto di qualche leggerezza sulla scrittura delle suddette celebrità. È chiaro che qui si vola assai vicino al fan service più dichiarato, eppure contro ogni aspettativa il risultato è buono. Anche se molto semplici, queste "missioni atipiche" aggiungono qualcosa all'universo narrativo di guerre stellari, senza tradirlo, e allo stesso tempo riescono ad essere divertenti, talvolta perfino comiche, ma, cosa ancora più importante, aggiungono un diversivo interessante.
    Questo infatti è il punto centrale di tutta la campagna single player, il quid per cui il marchingegno di DICE funziona: la varietà. Ovviamente, il fulcro di tutto saranno gli scontri a fuoco, che per fortuna non sono solo corridoi lineari, ma anche scenari più complessi, aperti, con nemici e mezzi che attaccano da tutte le parti, e in alcuni casi -non lo neghiamo- ci è sembrato di ricordare i vecchi fasti di Bad Company 2, il che nel nostro caso non è affatto male.

    Ad ogni modo, il percorso del Capitano Versio e dei suoi commilitoni non è solo "corri e spara", ma è inframezzato anche dalle missioni che vi anticipavamo poco fa, e in più troviamo anche un numero consistente di combattimenti nello spazio stile dogfight, con centinaia di X-Wing, caccia TIE e Incrociatori che si inseguono fra detriti ed esplosioni, e tutto funziona, senza annoiare.

    In più, va nominata anche la dimensione stealth, che pur non rivestendo un ruolo centrale (e totale), rimane una possibilità interessante. Insomma, nella campagna di Battlefront 2 c'è un po' di tutto, e la cosa non ci dispiace; non aspettatevi quick time events, o sequenze con regia alla Nolan, ma sappiate che le situazioni in cui vi troverete saranno sempre stimolanti, e, cosa ancora più importante, epiche come un vero film di Star Wars.

    Frostbite, Fueled Up!

    Il comparto tecnico lo lasciamo per ultimo, e a dirla tutta ci sembra quasi un torto, perché il lavoro svolto dal team DICE raggiunge probabilmente uno dei migliori risultati mai visti da un giocatore. Specialmente se stiamo parlando del mondo console. Al momento la nostra prova è avvenuta esclusivamente su 1080p, agganciato ad una PS4 Pro, eppure la qualità complessiva delle immagini è davvero sbalorditiva: la definizione e la nitidezza delle texture è incredibile, così come la modellazione e la conta dei poligoni.

    Quello che riesce bene al Frostbite 3, però, soprattutto quando viene maneggiato dai suoi creatori, è la gestione dei riflessi e delle luci, e ciò vale anche in ambienti diurni (da sempre difficili da realizzare). Le superfici dei metalli delle navi sono superbe, esattamente come in un film, ma anche le foreste di Takodana risultano incredibilmente realistiche, e vantano una vegetazione fra le migliori mai realizzate in un videogioco.
    Ottima anche l'effettistica, un poco più sotto invece è l'occlusione ambientale, specialmente su lunghe profondità di campo, ma i difetti, va detto, sono mascherati in maniera egregia, al punto che tutto sembra perfetto, tranne l'effetto del fuoco, che resta decisamente una spanna sotto tutto il resto.

    Peccato, ad ogni modo tutto questo ben di dio riesce a girare più che dignitosamente (a 60fps) senza praticamente nessun frame drop, sia nella campagna che nel single player, almeno per quanto riguarda la nostra prova. Ci piacerebbe aver modo di sperimentare un 4K di quelli "esagerati", ovviamente su PC, anche solo per rendere giustizia alle prodezze di questo engine, che ancora una volta riesce a dimostrarsi eccellente. L'ultima nota la riserviamo al comparto audio, non tanto alle campionature famosissime di DICE (che per la cronaca sono stupende anche questa volta) o alle musiche originali, perché anche in questo caso si andava sul sicuro, quanto per il doppiaggio. Già, contro ogni previsione, ce lo siamo giocati tutto in full-ITA, e dobbiamo ammettere che il risultato è discreto, convincente, fatta forse eccezione per qualche personaggio secondario di poco peso, che per fortuna non riesce ad intaccare il buon risultato.

    Star Wars Battlefront 2 Star Wars Battlefront 2Versione Analizzata PlayStation 4 ProStar Wars: Battlefront 2 riesce non solo a riprendere da dove il suo predecessore aveva lasciato, ma fa di più, migliorandosi sotto tutti gli aspetti e regalandoci una campagna che, seppur non rivoluzionaria, resta di indubbia qualità. La storia di Iden Versio e colleghi potrebbe definirsi come un buon spin-off, leggero nei contenuti e ben orchestrato nei tempi, ma soprattutto vario e sempre divertente da giocare. Il multiplayer, invece, tralasciando forse una modalità arcade co-op davvero poco incisiva, resta comunque una portata principale del menu di DICE: il PvP funziona bene, è più completo, più meritocratico nelle meccaniche e persino più ispirato nel level design delle arene. Tutte le modifiche apportate dal team, che sono poi quelle suggerite dal pubblico, risultano bene implementate, e riescono quindi a migliorare la formula garantendogli a nostro avviso anche una longevità migliore e sicuramente più sostenibile. Ora, resta solo da comprendere una questione, che nonostante la “nuova politica” messa in campo da EA, sembra ancora destare la preoccupazione di una considerevole fetta di utenza. I DLC di prossima uscita, ovvero le mappe e i personaggi, saranno gratuiti per tutti, e non si verrà più a creare quella fastidiosa barriera che divideva gli utenti nello scorso capitolo, il che è ottimo, ed in più il sistema loot crates/carte sembra funzionare benone, ma restano da verificare alcune faccende. Alcuni sostengono che il costo di determinati eroi sia troppo alto, e che il tempo di farming sia inaccettabile. Purtroppo, non avendo ancora accumulato un’esperienza sul lungo periodo, il problema resta sospeso, anche se a parer nostro il costo attuale dei due eroi incriminati, ovvero Darth Vader e Luke Skywalker non risulta così inabbordabile, dal momento che in pochissimo tempo siamo già a metà dell’opera. Inoltre, c’è da dire che ci sono anche altri eroi dai prezzi inferiori, e che secondo la nostra attuale esperienza nel PvP, i due eroi nell’occhio del ciclone non sono affatto più avvantaggiati rispetto agli altri presenti nel roster. In ogni caso avremo modo di tornare sicuramente sull’argomento, ma per il momento, l’offerta proposta ci sembra oltremodo soddisfacente. Insomma, separatisti o repubblicani che siate, vi auguriamo un buon day one: ci vediamo sul lato oscuro dei sever...

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