This is the Police 2 Recensione: solo chiacchiere e distintivo

This is the Police si appresta a ricevere un sequel che riprende la storia esattamente da dove si era interrotta alla fine del primo episodio.

This is the Police 2 Recensione: solo chiacchiere e distintivo
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Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Switch
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • Dopo essere approdato solo su PC e Mac nell'agosto del 2016, This is the Police, dell'allora "debuttante" Weappy Studio, una peculiare ed affascinante commistione tra una visual novel ed un gestionale, ha trovato successivamente una collocazione su PlayStation 4 e Xbox One nel marzo 2017 ed anche su Switch nell'ottobre dello stesso anno.
    Nonostante questa inaspettata diffusione, chi scrive non immaginava che la storia di corruzione e malaffare di This is the Police potesse avere un seguito ma THQ Nordic, evidentemente, non la pensava alla stessa maniera. Annunciato, a sorpresa, lo scorso gennaio, This is the Police 2 riprende la trama del predecessore da dove si era interrotta, e cala il giocatore all'interno di un nuovo contesto, alzando ulteriormente l'asticella della qualità narrativa di stampo "hard boiled" ed affiancandola a una sfida manageriale ancora più tosta rispetto al passato, nonché scevra della ripetitività che in molti avevano riscontrato due anni fa.

    Io sono "tutto poliziotto", Lilly

    Come già anticipato dal trailer d'annuncio, il protagonista di This is the Police 2 è nuovamente Jack Boyd che, in questo seguito, è però una persona molto diversa: non è più l'ambizioso Capo della Polizia di Freeburg, capace di mettere tutto a repentaglio pur di accaparrarsi una congrua "buonuscita", arrivando persino a mettersi al servizio della malavita locale e offrirsi come faccendiere per un Sindaco ancora più corrotto.
    Il "nuovo" Jack Boyd è l'ombra di se stesso, provato da mesi di fuga dai Federali e ridotto ad abitare in una casetta di legno nei sobborghi di Ashwood, una cittadina di confine. Una situazione che avrebbe potuto concludersi tranquillamente con un suicidio subisce una drastica deviazione grazie alla scoperta, da parte della Polizia di Ashwood, di 27 chili di eroina, sotterrata in casa del nostro protagonista dai criminali del posto. Costretto a rivelare la propria identità, e più che disposto a mettersi al servizio della volenterosa Sceriffo Lillian per non finire consegnato al Bureau, il nostro Boyd si troverà nuovamente a svolgere il suo vecchio lavoro, benché con una forza molto più "modesta" e umanamente variegata rispetto a quanto disponeva in quel di Freeburg.
    Accanto a un personaggio come Jack Boyd, sempre ben scritto e in continua evoluzione, gli sceneggiatori sono riusciti a inserire un cast di comprimari abbastanza efficace, con personalità provenienti dai background più diversi e, soprattutto, utili a creare un racconto piuttosto sfaccettato.

    Al di là dello Sceriffo Lilly, che agisce quasi come "voce della coscienza" di Boyd, pronta a giudicarne l'operato, abbiamo scoperto che anche alcuni elementi della "truppa", con il passare dei giorni, trovano modo per mettersi in mostra e "spiccare" sugli altri, con delle vere e proprie storie secondarie che si dipanano nel corso dei turni e si evolvono a seconda delle scelte effettuate in occasione degli eventi casuali che si verificano prima, durante e dopo il servizio.

    Una simulazione coriacea

    Dal punto di vista prettamente ludico, This is the Police 2 propone una formula molto simile, per quanto migliorata, a quella del primo capitolo. Pur sussistendo il sistema delle chiamate casuali, nelle quali - al fine di risolverle - bisogna smistare gli agenti presenti nel turno, queste risultano comunque ben più strutturate in confronto al passato; in sostanza ogni segnalazione che non risulti un falso allarme dà origine a una mini-quest testuale in cui occorre scegliere la procedura che si ritiene la più opportuna, nonché il poliziotto a cui ordinarne l'esecuzione. Se l'esito dell'azione è positivo, gli agenti coinvolti in prima persona ricevono un bonus maggiore in Professionalità , ovvero il punteggio che ne rappresenta l'efficienza.

    Ancora una volta la Professionalità gioca un ruolo fondamentale nella fase manageriale di This is The Police 2: infatti le chiamate richiedono adesso un determinato punteggio del suddetto parametro, pari alla somma di tutti gli agenti che si desidera inviare, prima di poter essere affrontata. Questa nuova regola rende, se possibile, più difficile fronteggiare i primi turni lavorativi, dove non solo la truppa a disposizione è poca, ma anche scarsamente "quotata", oltre che prona a subire incidenti casuali. Riuscire a far sviluppare in modo concreto i sottoposti lavativi, facendoli crescere e rendendoli fedeli agli ordini impartiti da Boyd è, quindi, un motivo d'orgoglio e soddisfazione, che acuisce ovviamente il grado di coinvolgimento. Il cambiamento più profondo in rapporto allo scorso episodio, in ogni caso, è visibile nella gestione della truppa, i cui agenti adesso presentano caratteristiche mutuate dai giochi di ruolo, come la resistenza e un insieme di statistiche (quali Forza, Intelligenza e Negoziazione) da cui derivano le perk passive che ne caratterizzano le abilità.

    Fascino minimalistaCome il capostipite della serie, This is the Police 2 si distingue per uno stile grafico molto particolare, con un cel shading minimalista, ai limiti del grezzo, che, nelle cutscene, renderizza i personaggi con il minor numero di tratti possibile, lasciando che siano le macchie cromatiche di un'ombreggiatura simulata a sottintendere le espressioni espresse dai doppiatori. Il risultato finale, unito alla tecnica di esposizione della storia con lo stile delle graphic novel tanto caro ai nostalgici dei primi capitoli di Max Payne, è un'esperienza narrativa dai tratti onirici, in cui i contorni indefiniti dei personaggi li rendono il veicolo ideale per l'immedesimazione nelle vicende di miseria umana che li coinvolgono. La colonna sonora - i cui brani, a differenza del predecessore, non sono più selezionabili manualmente - composta con un mood marcatamente lounge/smooth jazz, contribuisce a creare un'atmosfera rilassante e al tempo stesso spersonalizzante, che aiuta a tenere la mente "fredda" nella fase manageriale.

    Le nuove statistiche giocano un ruolo fondamentale sia nella risposta alle segnalazioni classiche, sia nello svolgimento di altre mansioni, come il lavoro investigativo "da scrivania", che adesso non viene più affidato a detective separati dalla truppa regolare ma richiede l'impegno di uno o più poliziotti "interni". Da non sottovalutare, inoltre, anche il corposo substrato strategico introdotto dagli sviluppatori, ovvero le "operazioni tattiche". In questa modalità il gioco assume la forma di un RPG Tattico a turni molto simile agli XCOM recenti: gli agenti inviati sul posto diventano unità controllabili direttamente dal giocatore, dotati di perk passive e di equipaggiamento (assegnato a inizio turno) capaci di determinarne l'impatto sulle possibilità di successo. Come nella serie Firaxis alle massime difficoltà, le operazioni tattiche hanno un fattore di rischio molto alto e gli agenti possono facilmente morire sul colpo, oppure perire lentamente per dissanguamento perché, una volta feriti, non vengono evacuati per tempo dai compagni rimasti in piedi. Questa aggiunta, pur costituendo un distacco netto rispetto all'impostazione originaria e al genere di riferimento, rappresenta comunque una scelta azzeccata e ben sviluppata, che spezza la monotonia dei turni di lavoro e pone una nuova, avvincente sfida al giocatore.
    In definitiva, This is the Police 2 incarna un'esperienza ostica e difficile da approcciare per chi non è avvezzo a produzioni di questo tipo. Pur avendo una curva d'apprendimento leggermente meno ripida se rapportata a quella del precedente episodio, l'opera non fa alcuno sconto all'utente, costringendolo a riflettere molto attentamente a ogni bivio presente: questo perché ogni scelta, anche quella apparentemente più innocua, può portare a conseguenze devastanti a lungo termine. Proprio a causa della sua natura così punitiva è inevitabile constatare come This is the Police 2 non costituisca il titolo ideale per introdurre nuovi, potenziali fan del genere ma, di sicuro, raffigura un buon banco di prova per chi, invece, vuole "farsi le ossa". La mancanza di una modalità di gioco "endless", probabilmente legata alla volontà di mantenere una coesione fra gioco e narrativa, si è rivelata, a nostro avviso, una limitazione sgradita: l'idea di poter continuare l'esperienza solo ricominciando da capo, unita alla necessità di dover affrontare per l'ennesima volta il tritacarne dei primi turni di servizio, è una prospettiva potenzialmente disarmante anche per i "veterani".

    This is the Police 2 This is the Police 2Versione Analizzata PCThis is the Police 2 è un titolo volutamente difficile da approcciare, imperfetto ma affascinante, che mette subito in difficoltà il giocatore più disattento. La nuova modalità RPG Tattica a turni, pur rappresentando una deviazione importante rispetto alla struttura manageriale d’origine, si è dimostrata un’interessante aggiunta all'economia ludica generale, adesso finalmente scevra da situazioni di eccessiva ripetitività, come quelle saggiate nel predecessore. Apprezzabile, inoltre, il prosieguo della storia legata al protagonista e alla sua miserevole parabola discendente, che vede nella gestione di un nuovo dipartimento di Polizia e dei suoi agenti “di provincia” l’ultima chance per poter concludere un’esistenza tormentata con una parvenza di serenità. O quantomeno non dietro le sbarre di un carcere federale.

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