Yo-Kai Watch 3 Recensione: a caccia di spiriti negli Stati Uniti con il 3DS

Il terzo episodio della fortunata serie porta la simpatica rivisitazione di Level 5 del foklore spirituale nipponico negli USA.

Yo-Kai Watch 3 Recensione: a caccia di spiriti negli Stati Uniti con il 3DS
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  • Gli yokai sono spiriti appartenenti al folklore giapponese. Secondo la tradizione iconografica e sacrale del Sol Levante, queste creature possono assumere più forme, raggrupparsi in categorie distinte e separate e persino provocare effetti diversi ai danni degli esseri umani. Sostanzialmente, la cultura nipponica ha sempre raffigurato questi spiritelli come entità perlopiù negative, dall'aspetto grottesco e sgradevole. Un tabù che Level-5, da anni, ha contribuito a sfatare con una delle sue produzioni di maggior successo: la serie di Yo-Kai Watch ha sbancato il mercato orientale ed è giunto anche in occidente, negli ultimi due anni, raccogliendo attorno a sé una discreta fetta di consenso popolare. Abbiamo conosciuto e apprezzato il primo capitolo nel 2016 per poi abbracciare, nell'anno successivo, il secondo episodio, uscito in tre versioni differenti, ossia Spiritossi, Polpanime e Psicospettri.
    Ma sappiamo bene che non c'è due senza tre e che un appuntamento che andasse a completare la trilogia non poteva assolutamente mancare. Yo-Kai Watch 3 è stato diffuso sul mercato orientale, a sua volta, in due differenti edizioni, che portano rispettivamente i sottotitoli Sushi e Tempura. Infine, poco tempo dopo, gli scaffali nipponici hanno accolto nuovamente un titolo supplementare chiamato Sukiyaki. Quella che arriverà in Europa il 7 dicembre, e che vedrà la luce in Nord America soltanto l'anno prossimo, è un'edizione che comprende per la prima volta tutte le iterazioni lanciate in Giappone. Yo-Kai Watch 3 è insomma un gioco "totale", più grande e più vasto dei suoi predecessori. Eppure, ancora una volta, foriero delle stesse perplessità che da qualche anno attanagliano la serie.

    Let's Go!

    Come abbiamo già evidenziato in occasione della recensione del primo capitolo, è indubbio il legame concettuale che la serie di Yo-Kai Watch condivide con quella dei Pokémon. Non soltanto lo spirito stesso dell'esperienza - esplorare, andare a caccia di mostriciattoli, collezionarli e farli combattere - è sostanzialmente identico, ma i ragazzi di Level-5 hanno deciso col tempo di seguire persino un modello produttivo simile a quello adottato da Game Freak, proponendo due versioni della stessa opera modificandone in maniera strategica i contenuti. Ciò che ha permesso al titolo di poter lasciare un segno nell'industria videoludica è l'ottima visione artistica da parte del team di sviluppo, unita a un'atmosfera del tutto leggera e scanzonata, al punto da rendere i piccoli yokai delle vere e proprie mascotte, da scoprire e da combinare tra loro secondo le regole imposte dal gameplay. Probabilmente è soprattutto sul fronte narrativo che Yo-Kai Watch 3 compie le scelte più coraggiose e, a parer nostro, indovinate. L'avventura questa volta ci mette nei panni non di uno, ma di ben due protagonisti: un ragazzo, il solito e iconico Nate, e una ragazza, le cui vicende avverranno inizialmente in maniera del tutto parallela a quelle della controparte maschile, riflettendosi in due ambientazioni differenti.

    Il giovane eroe, in questa nuova avventura, dovrà infatti dire addio alla ridente cittadina di Valdoro: il padre di Nate, dopo aver ricevuto un'offerta di lavoro, impone che tutta la famiglia si trasferisca negli Stati Uniti. Un cambio di rotta deciso per i nostri eroi, tanto nel setting quanto nel racconto: Nate e il suo amico Whisper, lo spiritello chiacchierone che ci accompagnerà passo passo nella nuova epopea, seguirà il suo amico fino all'altra parte del mondo, ma i due inseparabili compagni giungeranno nella nuova abitazione soltanto per avere nuovamente a che fare con i soliti eventi paranormali.

    Con grande stupore dei protagonisti, si scopre ben presto che anche gli Stati Uniti sono afflitti dalla presenza degli yokai: tuttavia, l'orologio portentoso di Nathan non è più efficace al di fuori del territorio giapponese. A intervenire, però, ci pensa una speciale versione del manufatto tutta americana, che "annulla" i progressi compiuti dal protagonista nei suoi viaggi precedenti e lo costringe a ripartire da zero: un espediente narrativo che, in termini ludici, ci obbligherà ovviamente a imbarcarci in una progressione del tutto nuova, una tabula rasa da riempire con centinaia di nuovi, colorati e simpatici demonietti. E, mentre Nate è alle prese con gli yokai americani e con le difficoltà della lingua inglese, nella classica e amata Valdoro prende corpo un'altra storia, quella di Haley Anne Thomas, che fa il suo debutto nella serie come nuova co-protagonista. La vicenda dell'eroina inizia quando incontra Usapyon, uno yokai in cerca di uno scienziato che aveva conosciuto quando era in vita. Se, dunque, il viaggio di Nathan alla scoperta della sua nuova terra assume le sfumature di una graziosa avventura in stile Gotta Cath ‘em all, i capitoli dedicati ad Haley si tingono spesso e volentieri di sfumature agrodolci, dal sapore malinconico, una trama dal retrogusto più drammatico, pur senza perdere mai la bussola umoristica della saga.

    Andiamo a caccia!

    Sul piano ludico, Yo-Kai Watch 3 non si discosta neanche minimamente da quell'anima ibrida a cavallo tra J-RPG e adventure che ha contraddistinto le precedenti incarnazioni del brand. In tal senso c'è da dire in via preventiva che, mettendo da parte la possibilità di giocare con due protagonisti interscambiabili in qualunque istante, le novità del gioco si esauriscono molto in fretta. Come di consueto il cuore pulsante del titolo risiede nell'esplorazione: questa volta la mappa non si estende soltanto per un'area piuttosto vasta come nei capitoli precedenti. Sono ben due le ambientazioni, entrambe di proporzioni decisamente grandi e disseminate di NPC, missioni, oggetti da recuperare e - ovviamente - yokai da catturare: parliamo della classica Valdoro, in cui inizialmente prende corpo la storia di Haley, e di Arachidia, il nuovo e colorato setting americano in cui Nate dovrà fare i conti con i Merican Yo-Kai.

    Le città in cui si muovono i protagonisti si dividono in ampie aree, caratterizzate da edifici esplorabili: ogni anfratto, macchina, lampione o albero vi riserverà oggetti da raccogliere e demoni da collezionare, mentre sullo sfondo prende corpo una pletora di quest, che spazia da quelle principali a una miriade di incarichi secondari. Nel mondo imbastito dai talentuosi ragazzi di Level-5 si sviluppa un'ambientazione ricca e sfaccettata, ma anche fin troppo zeppa di missioni identiche l'una all'altra, che fanno scadere ben presto l'avanzamento in un vortice di ripetitività.

    Le principali innovazioni di Yo-Kai Watch 3 si riscontrano innanzitutto nei minigiochi proposti: simpatica è, ad esempio, la modalità Notte con Gli Zombi, un evento casuale durante il quale vedrete calare la notte e dovrete aggirarvi per la mappa con l'obiettivo di colpire in testa i non-morti, in una specie di "acchiappa la talpa" in formato orrido. Per quanto riguarda i contenuti, registriamo anche una quantità spropositata di mostriciattoli, il cui numero complessivo questa volta ammonta a oltre 600: un simile bestiario renderà la durata complessiva dell'esperienza estremamente variabile in base al tempo che deciderete di spendere nella caccia all'ultimo mostriciattolo.

    Sul fronte del combat system, invece, Yo-Kai Watch 3 prosegue con decisione sul solco lasciato dalle precedenti iterazioni, introducendo una griglia di posizionamento più vasta: questa volta lo schema per schierare i vostri spiritelli è stato concepito in 3x3, dunque le caselle che costituiscono il terreno di scontro sono adesso 9 e non più 6. Esattamente come in passato, il fulcro di tutto il sistema di combattimento si esplica in un mix di strategia, combattimento a turni in tempo reale e alcuni piccoli minigiochi che sfruttano l'interazione con il pennino del Nintendo 3DS.

    La maggiore mobilità dei vostri guerrieri indemoniati, adesso, è chiaramente più ariosa e sarà possibile combinare come al solito le loro capacità per dar vita a combo di vario tipo. Gli yokai, che potrete collezionare grazie al Medaglium - esplicazione grimoriana del Pokédex - sono suddivisi in 8 tribù e, qualora due o più demoni appartengano allo stesso gruppo, si potranno attivare delle speciali unioni per creare effetti devastanti in battaglia.

    Anche su questo piano, tralasciando la maggiore ampiezza della griglia di gioco, si registrano davvero poche novità: le interazioni con il pennino tornano a proporci sfide in cui bisogna creare disegni stilizzati, pigiare sul touch screen nei momenti più opportuni o ruotare l'accessorio come un mulinello contro il display per attivare la mossa finale scatenata della barra Energimax. Una scelta che, in termini di gameplay che si mantiene su livelli piuttosto conservativi volti a espandere, senza rivoluzionare, una formula che continua a funzionare alla grande, ma che avrebbe bisogno anche di qualche elemento in grado di svecchiarne l'eccessiva ciclicità.

    Una dolce visione

    Passando alla pura componente visiva, che ha sempre giocato una parte importante per la produzione grazie a un'estetica frizzante e colorata, tutto l'estro dei ragazzi di Level-5 emerge nuovamente in un titolo dalle proporzioni mastodontiche per le capacità dell'hardware di riferimento. L'ottima direzione artistica del prodotto si riflette nelle mappe enormi, in un level design parecchio ricco e in un bestiario popolato da creature sempre più pittoresche sul piano del character design. Allo stesso modo il reparto tecnico di Yo-Kai Watch 3 si comporta egregiamente, con modelli poligonali ben definiti e una grafica solida, supportati in più occasioni anche da una regia dai toni un po' più cinematografici.

    I creatori di Ni No Kuni, insomma, riescono a confezionare un titolo assai rispettoso dei canoni della serie, e le cui perplessità ludiche riemergono anche in questo terzo episodio, nonostante si tratti a tutti gli effetti di un titolo in versione "completa", che include al suo interno ben tre edizioni diffuse sul mercato giapponese. È tuttavia indubbio il valore intrinseco del prodotto, che amplia notevolmente le ambizioni del franchise in termini di vastità e quantità dei contenuti. Una ricchezza che, dopo aver trascorso molte ore a caccia dei simpatici Yo-Kai, finisce di nuovo per soverchiare le virtù del gioco in più di qualche frangente: difetti che, speriamo, vengano limati una volta per tutte nel quarto capitolo, che potrebbe uscire su Nintendo Switch e da cui è lecito aspettarsi un definitivo e auspicabile salto di qualità.

    Yokai Watch 3 Yokai Watch 3Versione Analizzata Nintendo 3DSYo-Kai Watch 3 corona le ambizioni della saga e trasporta tutti i pregi ed i difetti dei precedenti capitoli in un titolo più grande, più vasto e con una serie di contenuti che premiano principalmente la quantità. Due protagonisti giocabili per due mastodontiche ambientazioni, il doppio degli spiritelli da catturare e una narrazione piuttosto coinvolgente prestano il fianco a una struttura ludica che, ad eccezione di qualche minuscola innovazione, è rimasta invariata nel corso del tempo. Una formula di gameplay che, in sostanza, andrebbe limata e svecchiata negli episodi futuri. Al netto del forte conservatorismo, Yo-Kai Watch 3 resta una convincente espressione di un ibrido tra JRPG, strategico e adventure: una visione bambinesca, frizzate e colorata di un aspetto piuttosto oscuro del folklore nipponico, reinventato con l'estro visionario degli artisti di Level-5.

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