Recensione Rapimento e riscatto

Stasera su IRIS in prima serata il thriller drammatico con Russell Crowe e Meg Ryan

Recensione Rapimento e riscatto
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E' ricordato dai fanatici del gossip come il film che diede il via alla breve liason tra Russell Crowe e Meg Ryan e fece saltare il matrimonio di lei, considerato tra i più saldi di Hollywood, con Dennis Quaid. Stiamo parlando di Rapimento e riscatto (in onda venerdì 9 maggio alle 21 su IRIS), film del 2000 diretto da Taylor Hackford (curriculum di tutto rispetto che lo vide alla regia di film come Ufficiale e gentiluomo e L'avvocato del diavolo, e di cui è in uscita in questi giorni nelle sale italiane Parker con Jason Statham) ispirato ad una storia vera raccontata in un articolo dal giornalista William Prochanan. Un thriller drama che, sin dal titolo italiano, mette in chiaro i suoi intenti e che si divincola con una certa abilità tra le sue due anime, in parte sottovalutato dalla critica pur non essendo sicuramente un capolavoro. Certamente la trama non brilla per originalità, visto che troviamo il "duro dal cuore d'oro" Russell Crowe vestire i panni di Terry Thorne, un ex-soldato dell'esercito britannico che ora lavora come negoziatore in pericolose missioni di recupero ostaggi. Quando Peter Bowman, un ingegnere che lavora per una società petrolifera, viene rapito in una fittizia regione del Sud America, Thorne viene in un primo tempo incaricato del suo salvataggio, salvo poi dovervi rinunciare in quanto l'azienda di cui è dipendente Bowman non è in grado di pagare l'assicurazione. Spinto dalle suppliche della moglie di Bowman, Alice, per cui Thorne prova un'istantanea attrazione, l'uomo decide di lavorare al caso in proprio con l'aiuto di alcuni vecchi amici...

Proof of life

Se non brilla per originalità, Rapimento e riscatto lo fa indubbiamente per compattezza. Limitando le sequenze più adrenaliniche al prologo e ai minuti finali, e concentrandosi con una certa abilità sulla componente più intima e sofferta del racconto, Hackford riesce a garantire un buon equilibrio narrativo capace di mantenere alta la tensione per le oltre due ore di visione. Vi riesce giostrando con una certa abilità l'attrazione crescente che si crea tra i due protagonisti, consci che la loro è una passione impossibile ma soprattutto ingiusta verso la persona in reale pericolo di vita, interpretata da un bravo David Morse (The hurt locker, Il miglio verde), la cui sofferenza ci viene mostrata giorno dopo giorno nella sua claustrofobica prigionia. Nonostante l'ambientazione sia affascinante, è in parte smorzata dai luoghi comuni con i quali vengono dipinti i guerriglieri e da un evolversi della vicenda che risulta forzato in più occasioni, pur senza andare ad intaccare l'intensità emotiva della vicenda. La componente tecnica è di buon livello, con una regia dosata che offre il meglio nelle succitate scene d'azione, una fotografia ispirata e una colonna sonora, curata dal maestro Danny Elfman (Mission: Impossible, Men in black), che pur spesso sotterranea è alquanto evocativa. L'altra nota dolente arriva però dal cast: se infatti Russell Crowe appare convincente in un ruolo creato su misura per lui, Meg Ryan è davvero fuori luogo e offre una prova più adatta ad una commedia romantica che ad un thriller drammatico come questo.

Rapimento e riscatto Nonostante alcuni stereotipi parecchio ingenui e una Meg Ryan totalmente fuori parte, Rapimento e riscatto coinvolge ed appassiona per più di due ore, grazie ad una sceneggiatura che concede il giusto spazio sia all'action/thriller (con sequenze ottimamente girate) che al dramma più intimo e ad un Russell Crowe roccioso quanto basta per una parte cucitagli perfettamente addosso.

7

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